Tamponò e uccise le cugine Sara e Jessica sull'A28, Traykov chiede l'affidamento in prova per diventare “nonno vigile”
Sara Rizzotto e Jessica Fragasso persero la vita lo scorso 30 gennaio 2022 dopo l'incidente provocato dal 62enne bulgaro ad Azzano Decimo
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Il 30 gennaio 2022, Dimitre Traykov, titolare di una ditta di autotrasporti, tamponò ad alta velocità la Panda guidata da Sara Rizzotto lungo l'A28, all'altezza di Azzano Decimo (Treviso). Durante l'impatto, persero la vita Sara Rizzotto e la cugina Jessica Fragasso, mentre le due bimbe presenti sull'auto di Rizzotto salvarono miracolosamente la vita.
Il percorso riparativo proposto a Traykov
Traykov, condannato a sette anni per doppio omicidio stradale e omissione di soccorso, ha già scontato 3 anni e 9 mesi, includendo due anni di arresti domiciliari e un anno in carcere, oltre al bonus dei 45 giorni semestrali.
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Ora chiede l'affidamento in prova per poter lavorare e, grazie a un percorso riparativo promosso dall'Associazione Familiare e delle Vittime della strada di Milano, aspirare a diventare “nonno vigile” e aiutare i bambini ad attraversare la strada.
La reazione delle famiglie delle vittime
Alain Fragasso, padre di Jessica Fragasso, ha espresso il proprio sgomento definendo la richiesta di Traykov "un controsenso". Secondo lui, chi ha causato una tragedia di tali proporzioni non dovrebbe essere autorizzato a svolgere un ruolo di responsabilità come quello del "nonno vigile". La famiglia ribadisce che la giustizia dovrebbe far pagare pienamente le conseguenze di un simile gesto.
La posizione della difesa e la legge Cartabia
Il legale di Traykov, Maurizio Mazzarella, ha evidenziato come il suo assistito abbia mantenuto un comportamento penitenziario esemplare, ottenendo anche permessi settimanali. Inoltre, ha ricordato il versamento di 70mila euro a favore delle bimbe orfane di Sara Rizzotto e la disponibilità a contribuire ulteriormente. Grazie alla legge Cartabia, Traykov può chiedere l'affidamento in prova se la pena residua è inferiore ai quattro anni.
Le prospettive del Tribunale di Sorveglianza di Trieste
Nei prossimi giorni, i magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Trieste decideranno se concedere a Traykov l'affidamento in prova. La decisione sarà fondamentale per definire se il percorso riparativo, volto a reinserirlo nella società e a fargli svolgere attività di volontariato, potrà rappresentare un reale contributo per il bene pubblico, o se le conseguenze del tragico incidente devono essere pienamente scontate.