imprese in calo

200 negozi in meno in dodici anni: il boom degli acquisti online minaccia il commercio a Treviso

Il tessuto commerciale della città subisce un progressivo declino, con un calo delle attività nei centri storici

200 negozi in meno in dodici anni: il boom degli acquisti online minaccia il commercio a Treviso
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Negli ultimi anni, il tessuto commerciale delle città italiane ha subito una significativa trasformazione, con un progressivo calo delle attività nei centri urbani.

L'andamento delle imprese commerciali a Treviso

Secondo i dati analizzati, il commercio al dettaglio nel comune di Treviso ha registrato un calo costante delle attività.

Nel 2012, il numero complessivo di imprese nel settore era pari a 867, suddivise tra 291 attività classificate come CS (Commercio Specializzato) e 576 come NCS (Non Commercio Specializzato).

Nel 2019, il numero di attività CS è sceso a 257, mentre quelle NCS sono scese a 510, quindi in totale 767.

Tuttavia, nel 2024 la situazione è ulteriormente peggiorata, con un'ulteriore riduzione a 225 CS e un calo delle NCS a 451: in totale 667.

In dodici anni 200 esercizi in meno

Dal 2012 al 2024, il numero di esercizi commerciali nel comune di Treviso ha registrato una diminuzione significativa sia nel centro storico che nel non centro storico.

Nel settore del commercio al dettaglio, il centro storico è passato da 291 a 225 imprese, con una riduzione di 66 attività, mentre nel non centro storico il numero è sceso da 576 a 451, con una perdita di 125 imprese. Nel centro storico, gli esercizi specializzati in altri prodotti sono diminuiti da 139 a 92 (-47), gli articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati sono calati da 38 a 23 (-15) e gli altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati sono scesi da 27 a 20 (-7).

Nel non centro storico, gli esercizi specializzati in altri prodotti sono passati da 204 a 144 (-60), gli articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati da 55 a 29 (-26) e gli esercizi che trattano prodotti alimentari e bevande da 76 a 59 (-17). In controtendenza, il commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati è aumentato da 12 a 44 imprese.

Nel comparto di alberghi, bar e ristoranti, il numero complessivo di imprese nel centro storico è passato da 139 a 151 (+12), mentre nel non centro storico è aumentato da 369 a 380 (+11). Nel centro storico, i servizi di alloggio sono cresciuti da 11 a 20 imprese, con un incremento nelle altre forme di alloggio da 5 a 11. I ristoranti sono aumentati da 52 a 72 (+20), mentre i bar sono diminuiti da 76 a 59 (-17). Nel non centro storico, i ristoranti sono rimasti quasi invariati, passando da 195 a 193, mentre i bar sono scesi da 144 a 135 (-9).

Imprese del comune di Treviso
2012 2019 2024 (giugno)
CS (*) NCS (*) CS (*) NCS (*) CS (*) NCS (*)
n. imprese n. imprese n. imprese n. imprese n. imprese n. imprese
Commercio al dettaglio 291 576 257 510 225 451
- esercizi non specializzati 11 22 10 21 10 19
- prodotti alimentari, bevande 21 76 23 67 18 59
- tabacchi 20 28 20 26 19 20
- carburante per autotrazione 4 25 5 15 3 15
- app. informatiche e per le telecomunicazioni (ict) in esercizi specializzati 13 16 12 19 10 17
- altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati 27 71 13 64 20 52
- articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati 38 55 28 37 23 29
- altri prodotti in esercizi specializzati 139 204 115 167 92 144
- farmacie 12 9 13 7 13 8
- commercio al dettaglio ambulante 4 58 6 53 4 44
- commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati 2 12 12 34 13 44
Alberghi, bar, ristoranti 139 369 169 379 151 380
- servizi di alloggio 11 30 21 37 20 52
-- alberghi 6 14 8 15 9 14
-- altre forme di alloggio 5 16 13 22 11 38
- bar, ristoranti 128 339 148 342 131 328
-- ristoranti 52 195 75 178 72 193
-- bar 76 144 73 164 59 135
(*) CS = centro storico; NCS = non centro storico
Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne

 

Le cause della desertificazione commerciale

Secondo Confcommercio Veneto, le principali cause di questa crisi sono riconducibili a diversi fattori. La concorrenza della grande distribuzione organizzata e del commercio online ha progressivamente sottratto clienti ai negozi di prossimità. A questo si aggiunge l'aumento dei costi di gestione, tra affitti elevati e tasse comunali, che ha reso insostenibile l’attività per molti piccoli esercenti. Un altro elemento critico è la diminuzione della popolazione residente nei centri storici, che ha portato a un calo della domanda locale. Infine, la difficoltà di accesso ai centri urbani, dovuta alla riduzione dei parcheggi e alle restrizioni alla mobilità, ha contribuito ulteriormente alla perdita di clientela.

Prospettive e soluzioni possibili

Per contrastare questo fenomeno, Confcommercio suggerisce alcune strategie mirate. Gli incentivi fiscali per i negozi di prossimità potrebbero ridurre il peso economico della gestione, mentre politiche di riqualificazione urbana migliorerebbero l’accessibilità e la vivibilità dei centri storici. La promozione del commercio locale, attraverso campagne di sensibilizzazione e iniziative di valorizzazione del territorio, potrebbe incentivare i cittadini a sostenere le attività di vicinato. Inoltre, l’innovazione digitale potrebbe rappresentare un'opportunità per le piccole imprese, consentendo loro di adottare strumenti tecnologici capaci di competere con le piattaforme online.

La desertificazione commerciale è una sfida complessa, ma con interventi mirati e una strategia condivisa tra istituzioni e commercianti, è possibile invertire la tendenza e restituire vitalità al cuore di Treviso.

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