Esplode la polemica

Omicidio Michelle Causo, l'assassino in carcere a Treviso riesce a pubblicare una canzone trap

Il padre della vittima ha affermato: "Non può stare in carcere con bambini di 15 anni come in una sala giochi: deve andare in un carcere vero"

Omicidio Michelle Causo, l'assassino in carcere a Treviso riesce a pubblicare una canzone trap
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L'assassino di Michelle Causo, ritrovata avvolta in un sacco nero in un carrello della spesa e abbandonata per le strade di Roma lo scorso 28 giugno 2023, si trova in carcere a Treviso. Nonostante ciò, in questi giorni, dalla sua cella è riuscito a pubblicare una canzone trap.

La canzone dell'assassino di Michelle Causo

Il brano "Scusa mamma" è da poco disponibile online e sarebbe stato l'assassino stesso a scriverlo durante la sua detenzione nel carcere minorile di Treviso. È stato condannato a 20 anni di reclusione per l'omicidio della 17enne Michelle Causo, il cui corpo fu ritrovato avvolto in un sacco nero all'interno di un carrello della spesa, abbandonato vicino a dei cassonetti a Roma.

Di fatto, ciò che sta scatenando indignazione, soprattutto per la famiglia della vittima, non è tanto la stesura di un pezzo trap, ma la sua pubblicazione online e la sua diffusione sui social. Nello specifico, in molti carceri viene scelta la musica come laboratorio creativo per i detenuti e ciò prevedere anche la scrittura di canzoni. In questo caso, la scrittura e l'incisione di brani è finanziata dalla Regione Veneto.

La famiglia Causo aveva già denunciato pubblicamente il responsabile della morte della figlia per aver creato dei nuovi profili social nonostante fosse all'interno del carcere. Infatti, proprio su un account Instagram è stato pubblicato un video in cui si sentono dei detenuti cantare "Scusa mamma", la sua canzone. Inoltre ha anche collaborato a un'altra canzone con un altro detenuto intitolata "O mio amico".

Gli avvocati della famiglia, Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso, vogliono eseguire un accertamento sul corretto utilizzo dei social. Inoltre, anche per questo motivo, il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha dichiarato di voler depositare un disegno di legge per oscurare i profili social dei condannati o degli indagati per reati gravi.

L'indignazione dei familiari

Non si è fatta attendere la risposta di Antonio Sangermano, Capodipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, che ha affermato che esclude la possibilità che il video sia stato pubblicato dal carcere, ma che a caricarlo in rete sia stata una persona esterna che aveva accesso al profilo social. Tuttavia, ha voluto evidenziare che la canzone è stata presentata in più parti, anche all'interno di alcuni festival.

Il padre di Michelle, ai microfoni del Tgcom24, ha dichiarato:

"Non può stare in carcere con bambini di 15 anni come in una sala giochi, deve andare in un carcere vero".

Di fatto, ad oggi l'assassino ha 19 anni, ma è ancora nel carcere minorile, come prevede la legge italiana. Infatti, solitamente i detenuti minorenni che devono scontare una condanna rimangono nella struttura detentiva per minori fino ai 21 anni, ma il giudice può decidere di prolungarne la permanenza fino ai 25 anni.

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