Disavventura

Raggiungono a nuoto un isolotto in mezzo al Piave, ma poi arriva la piena e restano bloccati

E' successo nel pomeriggio di lunedì 7 luglio 2025. Il gruppo, formato da persone di Pakistan e Bangladesh, è stato tratto in salvo da due elicotteri del 118 e dei vigili del fuoco

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Raggiungono a nuoto un isolotto in mezzo al Piave, ma poi arriva la piena e restano bloccati

Se non fosse stato per l'intervento tempestivo dei soccorritori, a quest'ora saremmo qui a parlare di una tragedia. Invece, tutto è bene quel che finisce bene, anche se la sconsideratezza della loro azione avrebbe potuto avere un esito ben diverso.

In sette bloccati su un isolotto in mezzo al Piave

E' successo tutto nel corso del pomeriggio di lunedì 7 luglio 2025. A Fagarè, frazione di San Biagio di Callalta, un gruppo di sette persone, originarie di Pakistan e Bangladesh e di età compresa tra i 19 e i 42 anni, si sono immerse nel fiume Piave, raggiungendo poi a nuoto un isolotto che si trovava in mezzo al fiume.

Fagarè, frazione di San Biagio di Callalta

Da quel momento, è stata tutta una questione di attimi. Mentre si trovavano sul lembo di terra al centro del letto del Piave, l'acqua attorno a loro ha iniziato ad alzarsi e la corrente si è fatta sempre più veloce. La piena del fiume li ha colti di sorpresa, bloccando ogni tipo di possibilità di tornare a riva.

Salvati da due elicotteri

Per loro fortuna, l'acqua non ha invaso l'isolotto su cui erano bloccati. Immediata è stata la chiamata ai soccorritori. Sul posto, in breve tempo, sono sopraggiunti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e il Suem 118. Le squadre dei pompieri sono arrivate da Motta di Livenza con i soccorritori fluviali alluvionali e da San Donà di Piave, insieme ai sommozzatori di Venezia.

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Per consentire un rapido salvataggio, si è optato di sorvolare sull'isolotto con due elicotteri, uno del reparto volo di Venezia e uno del Suem 118. I sette, verso le 18 del pomeriggio, sono stati salvati e riportati a riva senza ferite.

I sette riportati a riva

"Non è accettabile mettere a rischio la vita per imprudenza"

La notizia del salvataggio sul Piave è giunta presto anche a Luca Zaia, Presidente di Regione del Veneto. Il governatore, innanzitutto, ha voluto ringraziare i soccorritori per l'eccellente salvataggio svolto.

"Un ringraziamento sincero ai Vigili del Fuoco, al personale del Suem 118 e alle Forze dell’Ordine per il tempestivo e impeccabile intervento che oggi ha consentito di salvare sette giovani, sorpresi da una piena improvvisa del Piave a Fagarè di San Biagio di Callalta, nel trevigiano. Ancora una volta, la grande professionalità dei nostri soccorritori si è rivelata decisiva".

Il video del salvataggio:

 

"I soccorritori – prosegue Zaia – sono intervenuti con prontezza e competenza, mobilitando due elicotteri: il ‘Drago’ del 115 dei Vigili del Fuoco di Venezia, che ha recuperato cinque dei giovani, e l’elicottero del SUEM, che ha provveduto a trarre in salvo gli altri due. A loro va il nostro plauso, così come a tutte le componenti del sistema di protezione civile coinvolte".

Il Presidente però non nasconde una critica:

"Non è più accettabile che, nonostante gli avvisi e le allerte meteo diramate, ci si metta in situazioni di pericolo simili. Fiumi in piena, correnti forti, rovesci improvvisi: tutto questo è ben noto in queste ore. Non possiamo permettere che l’imprudenza metta a rischio la vita non solo di chi compie certe scelte, ma anche di chi è costretto a intervenire.

L’appello ai giovani è diretto:

Evitate comportamenti pericolosi. Non sfidate la natura. Ogni intervento di emergenza mobilita mezzi, uomini e risorse, e nei casi più gravi i soccorritori rischiano la vita. È giusto che, laddove vi siano responsabilità chiare, siano applicate anche le sanzioni previste. Non possiamo continuare a piangere tragedie che si potrebbero evitare con un minimo di buon senso".