Nuova scultura

Collocato a Tarzo il leone alato in legno più grande del mondo: opera dell'artista Marco Martalar

L'opera è stata realizzata in occasione dei sei anni da quando l'Unesco ha accreditato le Colline di Conegliano Valdobbiadene come Patrimonio dell'Umanità

Collocato a Tarzo il leone alato in legno più grande del mondo: opera dell'artista Marco Martalar
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Sono passati sei anni da quando l'Unesco ha accreditato le Colline di Conegliano e Valdobbiadene tra i beni degni di tutela quale Patrimonio dell'Umanità!

La soddisfazione di Zaia

Così, il Presidente della Regione, Luca Zaia, come suo solito, dopo aver fatto visita a luoghi tanto cari e produttivi per l'economia del territorio, ha affidato ai social la sua soddisfazione:

"Il 7 luglio 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono diventate Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Oggi, a sei anni da quel riconoscimento, abbiamo inaugurato a Tarzo una nuova scultura: un leone alato, alto oltre 7 metri e lungo 12, opera di Marco Martalar, realizzata con i legni degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia. Un progetto voluto e sostenuto dall’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene".

Il leone alato di Marco Martalar

"Essere parte della lista Unesco - ha continuato Zaia - non è solo un onore. È un impegno. Questo paesaggio oggi non appartiene più solo a noi: ci è stato affidato dall’umanità intera. Siamo chiamati a custodirlo, proteggerlo, valorizzarlo. Significa prendersi cura della storia, della bellezza, del sapere agricolo e del legame profondo che queste colline hanno con le comunità che le abitano. È anche il risultato di un grande lavoro di squadra. Dietro ogni riconoscimento c’è una rete di persone, istituzioni, enti locali, associazioni, cittadini. Questo anniversario è un’occasione per ricordarlo".

Conegliano 02
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Marco Martalar e Luca Zaia

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Foto 2 di 2

Gli ospiti all'evento

Tanto è iconico il Prosecco per le colline di Conegliano e Valdobbiadene, quanto lo è il legno anch'esso simbolo del territorio, col quale Luca Zaia ha voluto che si stigmatizzasse il legame dell'attività amministrativa regionale con le sue terre. Così ci è parso doveroso spendere due parole anche per l'artista cui il Presidente Zaia ha affidato il messaggio: l'artista dell'Altopiano dei Sette Comuni, Marco Martalar.

Chi è Marco Martalar

Marco Martalar è uno scultore che trae l'ispirazione dai boschi e dalla natura dell’Altopiano di Asiago dove vive e lavora. Pini, larici e faggi scendono dal versante fin quasi dentro al suo laboratorio, posto a Mezzaselva di Roana, permeato di profumo di piante e segatura. Dal disegno iniziale, Martalar predisporre il suo animo di artista per la realizzazione del progetto finale.

Marco Martalar

E' sempre il legno, poi, con la sua naturale vitalità, a determinare il risultato e la scultura definitiva. Seguendone la fibra, ascoltando la musica che esso emette, volando con l’immaginazione, dalle mani dell'artista escono figure sinuose, primordiali, eteree. Così le piante riprendono vita nella scultura attraverso la creatività di Marco Martalar.