Regionali Veneto, la base leghista vuol correre da sola: "I candidati li abbiamo"
Mentre Salvini ha ceduto in Toscana, la Lega veneta si prepara allo scontro organizzando anche una "Lista Zaia"

Mentre la corsa per le Regionali in Veneto si appresta a entrare nel vivo, gli esponenti della Lega vogliono crepare un piano B nel caso in cui il candidato del centrodestra non appartenesse al loro partito.
Regionali in Veneto
In particolare, Matteo Salvini ha deciso di cedere sul candidato per le Regionali in Toscana, appoggiando Alessandro Tomasi, Sindaco di Pistoia e appartenente a Fratelli d'Italia. Tuttavia, questa sembra essere una mossa tattica, considerando anche che il governatore uscente Giani ha incassato pure l'appoggio dei Cinque stelle, ma quando i sondaggi lo davano per favorito anche senza... In soldoni, do un "contentino" agli alleati a costo zero o quasi e rafforzo le mie pretese sul candidato governatore in Veneto.
Il Veneto infatti è considerato la roccaforte della Lega e, dopo il successo di Zaia nelle ultime due elezioni, sembra impossibile per i leghisti pensare a un candidato di un altro partito. Tuttavia, rimane ancora un'incognita chi sarà il candidato del centrodestra quando, già dal 9 luglio, si sa che il candidato del centrosinistra sarà l'ex Sindaco di Treviso Giovanni Manildo.
Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni forti dei risultati percentuali del partito alle ultime elezioni, vogliono il candidato presidente per sè, ma i leghisti non mollano e la base sarebbe pronta subito per mandare a quel paese gli alleati (compresa Forza Italia che continua a lanciare frecciate) e correre da sola.
Il Presidente della Regione, nel frattempo, ha voluto sottolineare che la sua Lista Zaia è un valore aggiunto e che potrebbe attirare degli elettori che solitamente non votano. Inoltre, la proposta ha avuto anche il nulla osta da parte di Luca De Carlo, il coordinatore veneto di Fratelli d'Italia.
Ma qual è il "giochino" della Lista Zaia? In pratica, tra lista "ufficiale" della Lega e Lista Zaia potrebbero saltar fuori moltissimi scranni in Consiglio regionale, probabilmente anche più di quelli che sarebbero in grado di conquistare, in caso di vittoria, Forza Italia, ma soprattutto Fratelli d'Italia. Insomma FdI si ritroverebbe in "minoranza nella maggioranza" pur esprimendo il Governatore, che a questo punto risulterebbe in qualche modo "commissariato" dalla Lega e sotto scacco, qualora i salviniani decidessero di non avallare le sue scelte.
Lo scontro interno
Tuttavia, esistono già delle tensioni che potrebbero spaccare l'alleanza del centrodestra. Infatti, come ha affermato Giuseppe Fantuz, segretario della Lega di Gaiarine, i partiti si sono già scontrati sui possibili candidati.
In particolare, ha voluto sottolineare come alcuni esponenti, prendendo come esempio Flavio Tosi di Forza Italia, li attaccano quotidianamente. Di fatto, l'ex Sindaco di Verona ha postato su Facebook un attacco alla sanità veneta, scrivendo:
"Auspico che in Veneto il prossimo GOVERNO di centrodestra possa segnare un cambio di visione da questo punto di vista.
INOLTRE è illegittimo e foriero di grandi rischi il provvedimento della Giunta regionale del Veneto che autorizza l’assunzione di medici specialisti con titolo conseguito all’estero non riconosciuto in Italia".
Nello specifico, ha voluto attaccare la decisione della Giunta regionale del Veneto per contrastare la mancanza di medici. Per questo motivo Fantuz ha voluto proporre un Piano B: preparare la lista Lega, la lista Zaia e la lista degli amministratori, nel caso in cui Fratelli d'Italia scegliesse di non scendere a compromessi e di sfruttare la popolarità della Premier.
Mentre Salvini cerca di mantenere un approccio diplomatico per evitare una clamorosa perdita in Veneto, altri esponenti della Lega vogliono arrivare preparati per ogni evenienza alle elezioni regionali di quest’anno, la cui data precisa non è ancora stata fissata.