La Procura di Treviso ha chiuso le indagini sull’omicidio di Francesco Favaretto, il 22enne morto lo scorso dicembre dopo undici giorni di agonia al Ca’ Foncello, in seguito a una brutale aggressione in via Castelmenardo, a Treviso.

Chiuse le indagini sull’omicidio Favaretto, in tre a processo
Il pubblico ministero Giulio Caprarola ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari: a processo andranno Toluwaloju McLinkspual Ade (20 anni, Ponte di Piave), Angelo Riccardo Ozuna (19 anni, Treviso) e Abi Traoré (20 anni, Ponte di Piave), accusati di omicidio volontario in concorso. Un quarto giovane, Marius Popa, 20 anni, dovrà invece rispondere di concorso in rapina. Per tutti la Procura chiederà il rinvio a giudizio.
La vicenda, maturata durante una rissa per il possesso di un panetto di hashish, ha visto coinvolti complessivamente una decina di ragazzi e ragazze. Favaretto venne colpito con coltellate e con i cocci di una bottiglia. Secondo le ricostruzioni, a sferrargli i colpi mortali sarebbero stati sia Ade, con fendenti al torace, sia un minorenne con un colpo alla gola inferto con un collo di bottiglia.
Rito abbreviato per un 15enne
Sei minorenni sono già stati rinviati al Tribunale per i minori di Venezia. Tra loro anche un 15enne, considerato uno degli autori materiali dell’omicidio, detenuto nel carcere minorile di Treviso. Il suo processo è già iniziato con rito abbreviato condizionato a una nuova perizia medico-legale, che dovrà stabilire se il colpo al torace inferto dal ragazzo sia stato concausa del decesso.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Fabio Crea, contesta infatti le conclusioni dell’autopsia eseguita dal dottor Alberto Furlanetto, secondo cui tutte le ferite riportate da Favaretto – dal colpo al torace ai fendenti di Ade fino al fendente alla gola – avrebbero avuto esiti letali.
Ade e Ozuna si trovano in carcere dall’arresto, avvenuto pochi giorni dopo il delitto, mentre Traoré risulta indagato a piede libero.