E’ stato lo stesso presidente Luca Zaia, tra i primi a rendere noto un fatto di cronaca capitato il 1° ottobre 2025 a Vittorio Veneto (TV).
Un gruppo di giovani “maranza” che, quanto meno, fa rima con, senza creanza (il resto mettetecelo voi) già noti alle forze dell’ordine, ha provato a salire a bordo di una autobus di linea con un cane senza museruola.
L’autista, responsabile del torpedone, si è opposto ed è scoppiata una baraonda durante la quale solo degli imbecilli avrebbero potuto pensare di rubare le chiavi del mezzo e di sfondare i vetri della porta d’ingresso, minacciando l’operatrice della biglietteria.
Dice il presidente Zaia:
“Grazie all’intervento di un passante che si è frapposto tra la bigliettaia e l’aggressore si è evitato il peggio. Dico solo una cosa: le nostre città non sono né devono diventare terreno fertile per questi soggetti, del tutto ignari del concetto di rispetto. Solidarietà alla bigliettaia Mom e all’autista del mezzo”.
Il fatto
I giovani delinquenti – sedicenti maranza – pretendevano di salire sul bus con il cane privo della museruola ed al rifiuto dell’autista, come detto, hanno rubato le chiavi del mezzo e minacciato la bigliettaia di Mobilità di Marca (Mom).
Secondo le prime testimonianze comparse in rete, si trattava di giovani italiani di seconda generazione che, in gruppo, hanno reagito con violenza, appunto, ad una osservazione che, se non bastava il buon senso, trova fondamento nel codice civile.
Considerazioni, magari non richieste
Orbene, a me che scrivo e piace andarmene di rime, ora sovviene una canzone che fa “Ora tu vieni a chiedere a me…” il buon senso dov’è?
Ecco, incartati come siamo da norme garantiste che, magari, erano state pensate quando la maggioranza degli italiani era fatta di brave persone, oggi: complice l’età, il disagio sociale, la poca comprensione della lingua, e tutto quello che volete democraticamente aggiungere, più che una ramanzina (in Questura potrebbero chiamarlo “Avviso orale”) questi non si beccano.
E’ vero che potrebbe trattarsi del primo gradino verso la porta del carcere, ma prima che questi abbiano fatto tutta la loro scalata (anti)sociale, sai quante ne avranno combinate mentre noi impotenti, scriviamo o leggiamo delle loro gesta?
Torniamo al fatto
Le prodezze sono state compiute, come si diceva, mercoledì 1° ottobre nel corso del pomeriggio, alla stazione degli autobus di Vittorio Veneto in centro Città, appena dietro al palazzo delle Poste ed a pochi passi dal Comando della Polizia locale.
Chiamati dai presenti, sono arrivati subito i Carabinieri e una pattuglia della Polizia locale di Vittorio Veneto che hanno riportato la calma e identificato i presenti.
A carico degli esuberanti giovanotti, nelle prossime ore potrebbero essere formalizzate le denunce dei dipendenti Mom per l’aggressione subita ed una d’ufficio per interruzione di pubblico servizio, per via della sottrazione delle chiavi del bus.
La Direzione di Mom comunica così il suo disappunto:
“Ringraziamo il pronto intervento delle forze dell’ordine. Evidenziamo che da tempo abbiamo comunicato alle Autorità competenti il problema di ordine pubblico che si crea in autostazione: è indispensabile garantire la sicurezza dei nostri passeggeri e tutelare il personale addetto ai front office”.
Altro suggerimento non richiesto
Ci scuseranno i principali esponenti di Mom ovvero quelli che oggi risulterebbero essere l’attuale presidente, Giacomo Colladon ed il direttore di esercizio, Corrado Bianchessi, ma:
“Piuttosto che pensare solo all’utile aziendale, non si potrebbe tornare alla presenza di un altro addetto in servizio sui bus (il bigliettaio e controllore di vecchia memoria), con conseguente maggior occupazione ed altrettanta sicurezza? Non andrebbe forse a beneficio della qualità del servizio e proprio di una maggiore sicurezza?”
Ciò semplicemente considerando che il risultato dell’esercizio 2024 per MoM è stato un utile di 1 milione e 50mila euro, vero così come approvato nell’assemblea dell’11 giugno 2025.
O l’utile serve solo a giustificare gli annuali premi di risultato lungo la catena di comando?
(Giancarlo Andolfatto per Prima Treviso)