All’indomani dell’aggressione ad una troupe inviata dalla redazione di “Fuori dal coro”, che è stata aggredita, con una giornalista colpita ad una gamba da una bottiglia, fioccano le polemiche a Treviso.
Cristina Autore, la giornalista, è dovuta ricorrere alle cure del Cà Foncello mentre chiedeva l’intervento dei Carabinieri che hanno identificato un maggiorenne ed un minorenne contro i quali è stata depositata anche una denuncia.
Violenza dilagante
Molti i fatti di microcriminalità e violenza di strada registrati negli ultimi tempi a Treviso.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Guido Bertolazzi, ha stigmatizzato, però, come siano le minoranze, soprattutto, a sottostimare il montante fenomeno.
La richiesta di adozione del taser da parte della Polizia locale, ad esempio – secondo Bertolazzi – è stato visto come atto “repressivo”, ed il suicidio nel carcere minorile del pregiudicato straniero giustamente arrestato dopo avere portato scompiglio a Vicenza, ha scatenato proteste e manifestazioni davanti al carcere, con la presenza della stessa Salis.
Sta di fatto che la gente non ne ha piene le tasche e teme per il degrado sociale e la dilagante violenza da parte dei giovani e li vorrebbe arrestati ed in galera: “Altro che sovraffollamento” perché, continua nel suo sfogo il rappresentante di Fratelli d’Italia:
“La gente vuole sia rispedita a casa la feccia straniera fatta entrare negli ultimi 15 anni, ancorché si tratti di quelli che ipocritamente vengono definiti “italiani di seconda generazione ma che, per la maggior parte della gente, sono solo stranieri delinquenti”.
L’aggressione alla cronista
Cristina Autore, intendeva intervistare qualche giovane proprio sul tema della criminalità minorile e da quella stessa è stata aggredita.
L’assalto è avvenuto lunedì 6 ottobre 2025, quando erano circa le 19 e la troupe di “Fuori da coro” era in via Zorzetto, poco distante da piazza Borsa.

La giornalista si è imbattuta proprio in un paio di giovani stranieri di seconda generazione ma, al momento delle domande, quelli l’hanno cacciata con insulti e lancio di bottiglie, una delle quali ha colpito lei stessa alla gamba sinistra.
L’eco mediatica è stata generale ed immediata
La vittima ha raccontato:
“La bottigliata è stata fortissima ed è arrivata dall’altra parte del porticato mentre in supporto ai primi due erano arrivati anche altri ragazzi con un cane.
Eravamo qui da tre giorni: dopo la Fiera di San Luca di sabato, siamo passati a Treviso, Padova e Vittorio Veneto prima di tornare a Treviso dove volevamo fare il punto sulla “baby gang” che proprio alla Fiera di San Luca ci avevano accolto al grido di “Free baby gang, free baby gang“.
A Treviso, quando siamo stati riconosciuti, hanno fatto intendere che non gradivano la nostra presenza, quasi che fosse solo una loro zona, ma non ci aspettavamo una tale reazione proprio in ragione della giovanissima età. Invece, improvviso, il lancio di bottiglie”.

I precedenti
Mario Giordano si era occupato di Treviso già a dicembre 2024 per documentare l’aggressione sfociata nella morte di tale Alessandro Favaretto, in via Castelmenardo.
In quell’occasione il sindaco Mario Conte aveva polemizzato con Mario Giordano colpevole, secondo il primo cittadino di Treviso, del taglio scandalistico e la pessima immagine che si dava di Treviso, con il modo in cui veniva riportata la pur gravissima vicenda.
Per Conte si sarebbe fatto del sensazionalismo, insomma, mentre per Giordano il Sindaco era stato colto proprio sul vivo dalla cruda realtà dei problemi della sua Città.
Oggi cosa avrebbe da dire Mario Conte all’omonimo Giordano?
La solidarietà nella circostanza
Per quel che serve, anche il sindacato dei giornalisti Figec Cisal, è intervenuto con una nota ribadendo “il clima di violenza che mette costantemente a rischio l’incolumità dei cronisti impegnati a garantire un’informazione completa e corretta, soprattutto sui fenomeni della criminalità minorile”.
Tale clima sarebbe influenzato dalla deriva social che prende di mira chi critica o si oppone a quanti, con arroganza, prepotenza e violenza, mancano di rispetto alle regole della civile convivenza.
Ancora Guido Bertolazzi
Bertolazzi, però, con una testata locale sarebbe andato meno per il sottile, e si sarebbe invece espresso molto decisamente:
“Quale “rieducarli”? Semmai spedirli via, revocando la cittadinanza quando già concessa, famiglia compresa se non li ha educati da italiani.
Purtroppo, invece assistiamo ad una continua delegittimazione delle Forze dell’ordine.
Mi auguro di non sentire da parte della minoranza ipocrisie in malafede o menzogne o sciocchezze contro l’Amministrazione come se fosse responsabile di quanto accade, mentre le Amministrazioni locali sono vittime dello scempio perpetrato da anni di governi di sinistra”.
Treviso in buona compagnia
Non solo Treviso soffre del fenomeno della criminalità giovanile, però, anche Vicenza e Padova finiscono spesso nelle nostre cronache.
La Città del Santo, ad esempio ci è finita per l’aggressione alla giornalista della Rai Chiara Giannini, colpita da una pietra e da una bottiglia durante un servizio sulle baby gang a Padova.
In quel caso, Chiara Giannini, giornalista di “Porta a Porta”, era entrata con la troupe all’interno di un kebab di Padova, chiedendo informazioni sul bar dove il giorno precedente una donna era stata aggredita da alcune ragazzine. La situazione è rapidamente degenerata: alcuni ragazzi che erano all’interno del posto, hanno alzato la voce contro la troupe insultando e minacciando la giornalista.