Mario De Marchi, la vittima della festa rionale di Sernaglia della Battaglia di sabato 11 ottobre 2025, non ce l’ha fatta, ma secondo il suo aggressore sarebbe stato solo un incidente.
Aggressione alla festa rionale
Secondo le ricostruzioni delle Autorità, i festeggiamenti in via Chiesa (in copertina) sarebbero stati rovinati da una rissa che è finita in tragedia. Di fatto, sono stati i Carabinieri del comando provinciale di Treviso a dare la notizia:
“Questa mattina (giovedì 23 ottobre 2025) è deceduto il 39enne di Caerano San Marco, colpito al volto lo scorso 11 ottobre a Sernaglia della Battaglia – scrivono i militari dell’Arma nella nota stampa diramata alle redazioni – L’uomo era già stato dichiarato in morte cerebrale e questa mattina i familiari hanno autorizzato il termine del supporto vitale in conseguenza del quale il giovane è stato dichiarato morto”.

L’aggressore afferma che è stato solo un incidente
La lite avrebbe coinvolto tre persone: Marco De Marchi, 39enne di Caerano San Marco, suo cugino e un 62enne di Pederobba, Fabrizio De Poi.
Secondo quanto accertato dai militari dell’Arma della Stazione di Cison di Valmarino, il diverbio, nato per futili motivi e probabilmente esasperato dall’abuso di alcol, è sfociato in una colluttazione.
Tuttavia, secondo l’aggressore tutto sarebbe iniziato quando si è accorto di non avere più il giubbetto con sé, che conteneva le chiavi di casa e della macchina. Mentre lo cercava, avrebbe notato il gruppo di cui faceva parte Mario. In particolare, la compagnia della vittima stava ridendo, ma Fabrizio ha pensato subito che fossero rivolte a lui.
A quel punto, il 62enne si sarebbe avvicinato alla compagnia di Mario, chiedendogli dove avessero nascosto la giacca. Quando però gli amici gli hanno risposto che non ne sapevano niente, Fabrizio avrebbe preso il bavero il cugino della vittima, trascinandolo a terra. Successivamente, se la sarebbe presa con lo stesso 39enne, ma nel trambusto avrebbe perso l’equilibrio, finendo per spingerlo involontariamente.
Nonostante l’intervento tempestivo del personale Suem 118, che ha trasportato Mario fino all’ospedale di Treviso, dove non sembrava in pericolo di vita, il 39enne non ce l’ha fatta.
Il processo
Sarebbe stata proprio quello spintone a far finire Mario contro il tavolo, sul quale ha sbattuto violentemente la testa, procurandogli una ferita rivelatasi fatale. Il giubbetto è stato poi ritrovato dai Carabinieri in un campo nelle vicinanze.
De Poi ha visto cambiare la sua imputazione in tribunale da lesioni personali gravissime a omicidio preterintenzionale. Di fatto, il pubblico ministero, Giulio Caprarola, ha già raccolto le testimonianze dell’aggressione. In particolare, oltre al padre e al cugino di Mario, sarebbero stati sentiti anche alcuni presenti quella sera.