Candidato alla carica di Governatore del Veneto nelle elezioni regionali del 23 e 24 novembre, Giovanni Manildo è la punta di diamante sulla quale ha puntato il Centrosinistra.
Classe 1969, Manildo è un avvocato civilista e, già sindaco di Treviso, si prepara all’autunnal tenzone, nel tentativo di succedere al “doge” per il comando della regione che è sempre stata una roccaforte della Lega.
A chi gli faceva osservare che la sfida è ardua se non impossibile, Manildo ha risposto serenamente che, no: anzi, la sfida è entusiasmante ed il Veneto vuole voltare pagina.
L’entusiasta Manildo, espone una una visione “diversa” del Veneto che no deve più essere feudo di un solo signore, ma di tutti, a partire dai giovani.
I pilastri veneti di Manildo
Il programma di Giovanni Manildo, si è andato affinando e concentrando su sette aspetti strategici:
- salute e benessere;
- sviluppo e lavoro;
- ambiente, energia e territorio;
- case ed edilizia pubblica;
- giovani e futuro;
- anziani e sociale;
- trasporto pubblico e mobilità.
ovvero, le “sette mosse per il Veneto del futuro” in cui è declinata la proposta della coalizione di centrosinistra, e che Giovanni Manildo va presentando in lungo e in largo.
Soprattutto, lo appoggiano da sinistra, non si tratta più di slogan ma di un realistico piano di lavoro che guiderà l’azione di governo se i veneti gli daranno fiducia.
I sette punti in pillole
Sanità pubblica: deve tornare la prima priorità con un piano straordinario di assunzioni, case di comunità, riduzione delle liste d’attesa, riforma delle strutture per anziani con separazione dell’Assessorato alla Sanità da quello al Sociale.
Lavoro e sviluppo: qui la proposta comprende formazione, incentivi per innovazione e sicurezza, un fondo per la transizione energetica delle Pmi.
Giovani e futuro: si punta, tra l’altro, su contratto d’ingresso per integrare i salari, sportelli di sostegno psicologico, accesso alla casa e alla mobilità pubblica.
Piano casa: per dare dignità a famiglie e giovani anche con il recupero di alloggi Ater.
Anziani: una rete di assistenza diffusa, valorizzazione del cohousing e riforma delle Ipab.
Trasporto pubblico: sostenibile e con un biglietto unico integrato. Più treni regionali, collegamenti frequenti e mobilità dolce.
Ambiente, energia e territorio: stop al consumo di suolo, il rilancio delle rinnovabili da portare a 1kw per abitante, la forestazione urbana e la tutela del paesaggio.
Bottom up
“Il programma per il futuro è stato elaborato da 60 giovani”, ha detto Manildo nel riceverlo formalmente lo scorso 26 ottobre 2025 in piazza Santa Maria dei Battuti, durante un incontro con gli Under 30.
Perché tanti sarebbero i giovani ad avere scritto al candidato del Centrosinistra negli scorsi mesi: “Studenti, lavoratori, giovani donne e uomini con sogni, ambizioni e aspettative per il proprio futuro e per quello della loro regione”.
Quegli stessi giovani che a Santa Maria dei Battuti, hanno consegnato un programma nato dal passaparola tra coetanei che hanno deciso di confrontarsi sui temi che li riguardano da vicino: sanità, ambiente, scuola, università, ricerca, lavoro, trasporti, per l’appunto.
I giovani e Manildo
“Il futuro del Veneto si gioca su una sola grande questione: la capacità di trattenere e attrarre le nuove generazioni. Oggi se ne vanno oltre 16 mila veneti all’anno, metà dei quali tra i 18 e i 39 anni. È una ferita economica, sociale e culturale che dobbiamo sanare. Per questo proponiamo politiche integrate e concrete: il contratto d’ingresso per sostenere il lavoro e la competitività delle imprese, un grande piano casa con canoni accessibili, il rilancio della mobilità pubblica e del sistema ferroviario regionale, nidi progressivamente gratuiti, e la figura dello psicologo di base come presidio di benessere e ascolto. I giovani chiedono fiducia e opportunità, non assistenza. Creare futuro significa questo: dare a tutti la libertà di scegliere di restare”.
I trasporti e Manildo
Intanto, proprio ieri 3 novembre 2025, Giovanni Manildo ha presentato a Treviso la sua ricetta per i trasporti ovvero l’idea del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale e del biglietto unico per treni e bus cui andrà aggiunta maggior sicurezza ed servizio gratuito per gli Under 26.
Il programma sulla mobilità è stato significativamente presentato alla stazione dei bus di Treviso e prevede: trasporto pubblico gratuito per i giovani fino a 26 anni, biglietto regionale unico e digitale e, come detto, il rilancio del Sistema ferroviario metropolitano regionale.
Il secondo dei pilastri del suo programma, Manildo lo ha presentato cosi:
“La mobilità è la spina dorsale del Veneto e la chiave dello sviluppo economico e sociale. In questi anni è mancata una regia regionale, capace di tenere insieme i territori e i diversi livelli di pianificazione. Ora serve una visione unitaria e sostenibile”.
Giovani e trasporto – il trasporto pubblico dovrebbe essere gratuito o quasi per studenti e lavoratori under 26: ”
“Vogliamo che i ragazzi riscoprano il trasporto pubblico come scelta quotidiana e intelligente. Sono modelli già sperimentati in altre città, regioni italiane ed in Europa, come in Spagna”.
Si tratterebbe di un abbonamento rimborsabile integralmente a chi utilizza regolarmente bus o treni.
“Più utilizzi un mezzo pubblico, meno lo paghi: fino alla completa gratuità. Le condizioni sono da vedere ma è un modo nuovo di incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l’uso dell’auto privata”.
Gratuità, biglietto unico e sistema metropolitano – la seconda innovazione riguarda il biglietto regionale unico e digitale, che:
“Permetterebbe di viaggiare su tutti i mezzi pubblici con una sola app o tessera elettronica. È una rivoluzione di semplicità e inclusione, che mette finalmente il cittadino al centro, come altre Regioni hanno già fatto”.
Rilancio del Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr) – per i collegamenti integrati tra città, poli produttivi, università e aree turistiche:
“Abbiamo messo al lavoro un gruppo di esperti per aggiornare il piano. È un progetto di visione, di lungo periodo, che può cambiare il modo di vivere e lavorare in Veneto”.
Giovanni Manildo lega il tema della mobilità allo sviluppo del Veneto:
“Un Veneto che si muove meglio è un Veneto che cresce meglio, e in cui sarà più facile attirare e trattenere lavoratori, talenti, famiglie. La nostra idea è chiara: più ferro, meno asfalto”.
Buon viaggio e auguri.