I due aggressori che hanno derubato l’ex primario del Reparto di Psichiatria di Conegliano, Pierpaolo Urbani, sono stati individuati e dai Carabinieri nella giornata di martedì 4 novembre 2025.
Ex primario derubato davanti casa
I due delinquenti si erano avvicinati al medico a volto scoperto, davanti alla sua abitazione in via Tiepolo, per poi spingerlo a terra e rubargli una catenina d’oro e il Rolex che aveva al polso. Il professore, oggi 75enne, ha riportato delle escoriazioni e delle contusioni, perciò è stato accompagnato all’ospedale di Conegliano.

Fin da subito, l’ex primario era riuscito a capire che uno dei due aggressori aveva l’accento dell’est Europa ed era riuscito a fornire la descrizione dei malviventi. Fortunatamente, le telecamere di videosorveglianza della sua abitazione hanno ripreso i fatti, ottenendo così maggiori informazioni sul loro aspetto. Inoltre, il medico li aveva seguiti per un po’, scoprendo che sono fuggiti dalla zona a bordo di una macchina grigia.
Grazie alla sua testimonianza, durante un controllo stradale della Polizia locale nella giornata di martedì, sono stati riconosciuti. In particolare, uno di loro non aveva i documenti in regola e, perciò, gli Agenti hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri, che sono riusciti a identificare i due passeggeri come i presunti autori dell’aggressione.
Identificati i due aggressori
Le videocamere, anche quelle della zona, sono risultate fondamentali per l’identificazione dei due malviventi. Infatti, nel video si poteva vedere un criminale con la fisionomia simile a quella di Ilyass Yachou, meccanico 26enne di origine marocchina residente a Madrid.
Il complice, è stato identificato grazie ai suoi vestiti. Di fatto, C.G., romeno 28enne residente a Isola della Scala, sia nel video che al momento del controllo indossava una felpa arancione-viola e lo stesso paio scarpe.
Attualmente, Ilyass si trova nel carcere di Santa Bona in custodia cautelare, dove, nella giornata di giovedì 6 novembre, gli è stato convalidato il fermo dal gip Marco Biagetti. Il 28enne, invece, è stato denunciato a piede libero, ma entrambi rimango a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Tuttavia, secondo quanto riporta Trevisotoday, ci sarebbe un terzo complice ancora in libertà. Inoltre, il Rolex e la catenina non sono stati recuperati dai militari e, probabilmente, saranno già stati rivenduti.
Pierpaolo Urbani ha fatto sapere, in un’intervista a Il Gazzettino, che ringrazia le forze dell’ordine e ha sottolineato che non si aspettava che la cattura avvenisse in così poco tempo. Inoltre, ha voluto sottolineare la sua amarezza per la perdita della catenina, non tanto per l’orologio, perché era stata donata a suo nonno da Vittorio Emanuele III.