CRONACA

Paura a Ponte di Piave: 60enne aggredisce il parroco e minaccia la sindaca, poi l’attacco alla troupe della Vita in Diretta

Dopo una lunga escalation di violenze, il professore che ha terrorizzato l'intero paese è stato ricoverato in psichiatria

Paura a Ponte di Piave: 60enne aggredisce il parroco e minaccia la sindaca, poi l’attacco alla troupe della Vita in Diretta

Fino a pochi anni fa nessuno avrebbe potuto immaginarlo. Il professore di arte, scrittore, ex assessore alla cultura, il signore che tutti conoscevano per il suo impegno civico e per l’amore verso la storia locale, oggi è al centro di una vicenda che ha stravolto la quotidianità di un intero paese a Ponte di Piave. Una trasformazione lenta, quasi impercettibile all’inizio, poi sempre più evidente: da figura stimata a presenza incontrollabile e minacciosa (in copertina: foto della Vita in Diretta).

La deriva: dai post contro il mondo agli episodi violenti

La rottura arriva due anni fa. Prima le dirette Facebook, lunghe, infuocate, piene di accuse contro istituzioni, giornalisti, sacerdoti. Poi i bigliettini lasciati sulle auto, le invettive contro chiunque rappresentasse un’autorità. Eppure, nel giro di pochi mesi, le parole si trasformano in atti intimidatori: petardi davanti alle case, appostamenti notturni, esplosioni che fanno sobbalzare il vicinato.

L’aggressione a Don Antonio

Il limite viene superato venerdì 14 novembre 2025. In parrocchia, davanti ai bambini, il professore colpisce don Antonio Ziliotto con una serie di pugni.

“Gli ho chiesto cosa cercasse, e lui ha iniziato a picchiarmi”, racconta in tv il sacerdote. “Due pugni sul viso, altri sul corpo, poi ha usato anche un dispositivo elettrico”. Prima di fuggire fa esplodere un petardo, lasciando dietro di sé un clima di panico.

Don Antonio

La sindaca bersaglio di minacce e appostamenti

Da oltre un anno la sindaca Paola Roma vive una quotidianità segnata dagli allarmi. Prima i messaggi e gli insulti, poi le minacce e i petardi davanti a casa.

Una notte trova una figura davanti al cancello, immobile, in attesa. Quando se ne va, scopre un petardo acceso. Il giorno dopo un altro, vicino al contatore del gas.

La giornalista Rai aggredita in biblioteca

Lunedì sera la situazione è precipitata ulteriormente con l’aggressione a Caterina Varnello, inviata Rai de La Vita in Diretta. Anche dopo essere stato bloccato dai militari e caricato in auto, l’aggressore avrebbe tentato di uscire per raggiungerla di nuovo.

Da mesi i carabinieri seguono da vicino la situazione. Ma gli episodi precedenti non superavano la soglia necessaria per un trattamento sanitario obbligatorio o altre misure restrittive: un limbo giuridico che ha lasciato Ponte di Piave intrappolata nella paura.

La svolta è arrivata proprio dopo l’aggressione alla giornalista. Mentre veniva portato via, avrebbe chiesto spontaneamente di essere ricoverato. È stato trasferito nel reparto di psichiatria, mettendo temporaneamente fine a una spirale di tensione che per mesi ha tenuto sotto scacco l’intera comunità.