Evasione fiscale

Titolare di una serra devia gli utili nell’impresa agricola della sorella, così non ha dichiarato ricavi per 10 milioni di euro

E' successo tra il 2019 e il luglio 2025. Denunciata imprenditrice del vittoriese: 876 le violazioni alle norme antiriciclaggio

Titolare di una serra devia gli utili nell’impresa agricola della sorella, così non ha dichiarato ricavi per 10 milioni di euro

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Treviso ha comunicato, venerdì 28 novembre 2025, che a seguito di controlli dei colleghi del Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressione Frodi Fiscali di Roma in un garden center nel vittoriese, tra il 2019 e luglio 2025, l’imprenditrice avrebbe omesso di registrare ricavi per oltre 10 milioni di euro, equivalenti a circa 5 milioni di euro di imponibile sottratto a tassazione.

 

Il sistema

La titolare della società sottoposta a verifica, “deviava” verso l’impresa agricola della sorella, che aveva sede nello stesso stabile, gli utili prodotti.

Con questo stratagemma, i ricavi venivano tassati ad un soggetto agevolato in quanto agricolo, rispetto alla ditta commerciale principale.

In questa maniera l’imprenditrice trattava in tassazione agevolata quasi tutte le operazioni attive, abbattendo illegalmente il carico tributario dell’impresa commerciale.

Bello il vivaio, ma c’era odore di evasione

Importi da codice penale

Le operazioni di verifica, avviate lo scorso febbraio dai finanzieri della Tenenza di Vittorio Veneto, hanno appurato che l’evasione è stata così ingente da superare le soglie di rilevanza penale e, per questo, l’ideatrice del sistema di frode dovrà ora rispondere anche del reato di infedele dichiarazione, per non aver dichiarato le imposte quantificate in circa 2,5 milioni di euro tra Irpef ed Iva.

Dall’esame dei registri contabili, poi, sono emerse 876 violazioni alle norme antiriciclaggio che vietano il trasferimento di denaro contante oltre determinati limiti.

I passaggi illeciti di contante tra le due aziende ha portato a sanzioni che possono arrivare – dicono i finanzieri nella loro nota stampa – a oltre 43 milioni di euro.