Si è finalmente concluso, nella giornata di venerdì 12 settembre 2025, l’incubo di un’infermiera 30enne con tre figli, che aveva denunciato il marito e i suoceri di maltrattamenti.
Denunciò marito violento e suoceri per maltrattamenti
L’incubo per la 30enne è iniziato nel 2013 quando, per via della sua tradizione religiosa, è stata costretta a sposare il marito, oggi 40enne. Il matrimonio combinato tra i due, entrambi macedoni, ha iniziato a peggiorare fin da subito, anche dopo il trasferimento a Treviso, avvenuto solo dopo 3 mesi dalla cerimonia.
Di fatto, l’infermiera ha raggiunto il limite nel 2021, quando ha denunciato ufficialmente il marito e suoceri. In particolare, li ha accusati di maltrattamenti continui e violenze nei suoi confronti, anche di fronte ai tre figli di: 11, 10 e 5 anni. Inoltre, lo sposo era solito prendere i soldi che guadagnava lavorando come infermiera in una casa di riposo. Per di più, lui e la sua famiglia, la costringevano a uscire solo per lavoro.
Le lacrime alla sentenza
Per queste ragioni, nel 2021 la 30enne ha denunciato il marito e i suoceri, per poi trasferirsi in una struttura protetta assieme ai figli. Difesa dall’avvocato Enrico D’Orazio, in aula ha spiegato che era costretta a recitare il ruolo della “brava moglie”, soddisfacendo ogni suo desiderio, anche sessualmente.
Per questo motivo, al momento della sentenza è scoppiata a piangere. È riuscita a vincere, mentre il marito è stato condannato a 9 anni di reclusione e al pagamento di 40mila euro, oltre alla perdita della patria potestà. I suoceri, invece, sono stati assolti, ma probabilmente supporteranno il figlio se vorrà ricorrere in giudizio.