L'importanza di essere donatori: corretta informazione e consapevolezza possono salvare vite
In calo le donazioni. "Spesso i cittadini non sanno come donare", dice il Direttore dell'Ulss della Marca.
“Un gesto di civiltà che possono fare tutti, a qualsiasi età”. Con queste parole il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana ringrazia idealmente i donatori di organi, sottolineando in particolare l’importanza di questo atto: “È la donazione degli organi, una cultura ben presente nella provincia di Treviso. Cifre incoraggianti ma che, nonostante gli sforzi, non riescono a sopperire alle reali necessità del Paese. Il numero di organi e di donatori è, infatti, molto inferiore alle persone che hanno bisogno di questa terapia salvavita ed oggi 1 paziente su 10 muore in lista d'attesa per un organo che non arriva”.
Buoni i numeri del Centro Trapianti del distretto Asolo dell’Ulss 2 Marca trevigiana: nel 2018 si sono registrati 10 donatori di organi tra i presidi ospedalieri di Montebelluna e Castelfranco, un ottimo risultato considerando che si tratta di strutture ospedaliere "spoke", quindi senza reparto di neurochirurgia.
Nello stesso distretto sono stati 14 i donatori multitessuto (11 nell'anno precedente) e circa 200 i donatori di cornea. Una carenza a cui concorrono diversi fattori: una persona su 3 non dà il consenso alla donazione spesso per scarsa informazione ("non so come si fa a diventare donatore") o per aver letto fake news inutili e dannose ("quando vengono fatti i prelievi uno è ancora vivo").
La solidarietà arriva anche da i più anziani
Alla disinformazione si aggiunge anche l'errata convinzione che l'età o la presenza di malattie non renda possibile la donazione di organi. In realtà non si è mai troppo vecchi o troppo malati per donare, ed ogni donatore viene attentamente valutato, attraverso esami di laboratorio e strumentali, per valutare gli organi e trovare il ricevente più idoneo (ovunque in Italia).
Nel Distretto di Asolo, ad esempio, nelle ultime due settimane sono stati prelevati degli organi da due donatori in età avanzata - 85 e 87 anni - che hanno donato fegato e reni, poi trapiantati con successo in altri ospedali veneti.
"L'importante è quindi dichiararsi donatori - dice Dott. Andrea Bianchin, Coordinatore Ospedaliero Trapianti U.O.Anestesia e Rianimazione - l'effettiva possibilità di donare verrà valutata caso per caso dal personale sanitario attraverso la storia clinica e gli esami specifici. E come evidenziano i recenti casi di Asolo, l'età anagrafica spesso non corrisponde all'età degli organi che, a livello funzionale, sono molto più giovani e possono salvare tante vite".
Per promuovere la cultura della donazione oggi nei Comuni è finalmente possibile dichiarare la propria volontà alla donazione al momento del rinnovo della carta di identità.
E per chi vuole approfondire la conoscenza sul tema, prima di dichiararsi donatore, sono a disposizione gli URP delle sedi ospedaliere dell'Azienda, dove si può ricevere risposta a qualsiasi domanda o necessità di informazioni, permettendo una scelta consapevole e serena.