25 aprile a Treviso, la folla chiede a Nordio di dichiararsi antifascista: “É una domanda retorica”. E partono i fischi
La disapprovazione dei presenti che hanno chiesto al Ministro di dichiararsi apertamente antifascista. Applausi, invece, per il Sindaco Conte: "Treviso è stata, è e sarà sempre antifascista"
Disapprovazione e fischi per il Ministro della Giustizia durante le celebrazioni del 25 aprile 2024 in piazza a Treviso.
25 aprile a Treviso, fischi per il Ministro Nordio
In occasione della Festa della Liberazione, a Treviso sono state organizzati diversi momenti per celebrare il 25 aprile, ma non sono mancate le polemiche.
Le celebrazioni sono iniziate davanti al monumento di via Maleviste, nel quartiere di Canizzano, dove furono uccisi cinque partigiani della XX Brigata Nera.
Le celebrazioni sono poi proseguite in piazza Indipendenza dove il Sindaco Mario Conte e il Ministro della Giustizia Carlo Nordio hanno fatto i loro interventi.
Sono state proprio le dichiarazioni del Ministro a scatenare le polemiche.
"A noi oggi viene chiesto molto spesso se siamo antifascisti. Direi che è una domanda retorica, perché avendo giurato fedeltà alla Costituzione, che è antifascista, è ovvio che siamo antifascisti”, ha detto Nordio durante il suo intervento.
Immediata la reazione dei presenti che hanno chiesto al Ministro di dichiararsi apertamente antifascista, manifestando la propria disapprovazione con fischi.
Il Ministro ha poi commentato questa reazione al Tgr Veneto dicendo:
"Non credevo che ci fossero ancora degli Stalinisti a questo mondo".
L'intervento del Sindaco Conte
Applausi, invece, per l'intervento del Sindaco Mario Conte:
"Ci sono tre parole che mi stanno a cuore e che ritengo legate indissolubilmente a questa giornata: fedeltà, ideali e coraggio", ha detto il primo cittadino.
"Essere fedeli è una virtù, un impegno morale alla lealtà e ad un legame profondo che rende la persona più forte e consapevole. La fedeltà è un senso di attaccamento solidamente ancorato alla coscienza. Anzi, ad una coscienza pulita. Gli uomini e le donne che anche nei momenti più bui e complicati della nostra storia hanno creduto nella libertà, nella democrazia, nella tolleranza e nel rispetto delle diversità hanno scritto le pagine più importanti del nostro Paese".
Poi nel suo intervento ha ricordato anche Matteotti:
"Quest’anno ricorre il centenario della sua morte. Matteotti, però, è il più grande esempio di come si dovrebbe vivere la vita.
Assieme a lui desidero anche ricordare tutti gli uomini e le donne che hanno lottato per la liberazione nazionale, che hanno seguito la stella dei diritti umani, della democrazia e dell’unità e che ancora oggi, anche nel mondo, non perdono mai i riferimenti della persona, della dignità, dei diritti. Loro sì che hanno scritto e scriveranno la storia.Oggi abbiamo il dovere di ricordare e celebrare ma anche di rinnovare il nostro impegno ad una società che guardi alla Resistenza con un approccio rinnovato, ispirandosi alla coerenza, alla tenacia e all’intransigenza dei suoi protagonisti nei piccoli gesti, nelle dinamiche familiari, sociali ed economiche".
E ha concluso: "Treviso è stata, è e sarà sempre antifascista".