Addio ad Alberto Caberlotto, ultimo dei fratelli che hanno fatto grande il distretto calzaturiero
Il funerale oggi in Duomo a Montebelluna. Tomat: «Aveva lungimirante visione imprenditoriale e l'instancabile spirito innovativo»
Dal cognome di famiglia sono nati due marchi storici nel settore della calzatura sportiva. Con la scomparsa di Alberto Caberlotto, 74 anni, si chiude un lungo capitolo della storia imprenditoriale montebellunese.
Da San Gaetano al mondo
La nascita della prima fabbrica risale agli anni ’60, quelli del boom economico: a San Gaetano grazie ai fratelli Sergio, Giovanni e Alberto Caberlotto, nacque la Caber, che produceva scarponi da sci di plastica. L’azienda fu ceduta nel 1974 alla Spalding, ma, appena di là della stessa strada, nasceva la Lotto, specializzata in calzature sportive per calcio, atletica, volley e basket e capace di guadagnare fama, clienti e testimonial di rango internazionale e tuttora tra i marchi di riferimento del settore. La famiglia fu scossa dalla morte nel 1987 di Sergio in un incidente stradale e, dieci anni dopo, anche di Giovanni per una grave malattia; quest’ultimo si era impegnato in prima persona nel mondo sportivo, guidando il Treviso Calcio. Alberto guidò l’azienda fino alla cessione, a cavallo del secolo, alla cordata guidata da Andra Tomat, che proprio in Lotto aveva iniziato la sua carriera manageriale.
«Lo ricorderemo tutti per la lungimirante visione imprenditoriale e per l'instancabile spirito innovativo che gli hanno fatto scrivere pagine memorabili della storia del distretto calzaturiero Montebellunese. Serberemo anche il ricordo di una persona buona e gentile che ci attenderà sorridente alla fine della partita».
La salma di Alberto Caberlotto è stata tumulata nella cappella di famiglia nel cimitero di Montebelluna.