Aeroporto Canova, video e foto del presidio dei lavoratori per chiedere certezze sul futuro
Lo scalo trevigiano è l'unico in Veneto ad essere ancora totalmente chiuso, gli interventi dei sindacati. E si muove anche l'assessore Donazzan.
Ieri all'aeroporto Canova di Treviso presidio di protesta dei sindacati per esigere chiarezza sul piano industriale, sulle prospettive del Masterplan e sul futuro di centinaia di famiglie dei lavoratori del Canova e dell’indotto.
Aeroporto Canova di Treviso, la manifestazione
"Rotta Canova? Senza Lavoro non c'è Futuro!". E' lo slogan della manifestazione sindacale andata in scena ieri, giovedì 22 aprile 2021, davanti all'aeroporto Canova di Treviso. Un presidio con e dei lavoratori dell'aeroporto per esigere chiarezza sul piano industriale, sulle prospettive del Masterplan e sul futuro di centinaia di famiglie dei lavoratori del Canova e dell’indotto.
"Grande partecipazione oggi (ieri per chi legge, ndr.) al presidio dei lavoratori dei trasporti, della sicurezza aeroportuale, del turismo, del commercio, dei servizi e di tutto l’indotto", ha commentato Cgil Treviso.
Va ricordato che proprio lo scalo trevigiano è ancora l'unico in Veneto ad essere totalmente chiuso, con pesanti conseguenze sui lavoratori che gravitano attorno al sistema aeroportuale.
A fianco alle trevigiane Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e ai sindacati dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti erano presenti le sigle del commercio e del turismo di Venezia. Presenti, infine, Mauro Visentin (Segretario Generale CGIL Treviso), Alberto Irone (Segretario Generale FILCAMS CGIL Treviso) ed Alessandro De Rocco (Delegato AerTre FILT CGIL Treviso).
L'intervento dell'assessore regionale Donazzan
L’Assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, supportata dall’Unità di Crisi aziendali della Regione, ha partecipato proprio ieri, giovedì, a due diversi incontri relativi alla grave situazione degli occupati degli aeroporti del Veneto.
Uno si è svolto con CGIL, CISL e UIL, presenti i tre referenti per le crisi aziendali e i loro rappresentanti di categoria del settore trasporti e commercio, il secondo con UGL.
Il tema degli incontri è la forte preoccupazione per la tenuta occupazionale di un settore molto complesso, che oggi è completamente in ginocchio. La situazione non riguarda solo gli occupati diretti delle società di gestione aeroportuale degli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona, ma una variegata tipologia di lavori diversi e di aziende collegate: si va dai negozi e le attività commerciali presenti in aeroporto, dalla ristorazione al commercio al dettaglio, ai lavoratori del facchinaggio, della logistica, della manutenzione, ecc.
“Gli aeroporti veneti hanno una forte vocazione turistica – sottolinea Donazzan - ciò legato ad un turismo internazionale completamente fermo sta rendendo la situazione ancora più insostenibile. Il sindacato ha chiesto l’attivazione di un tavolo di crisi degli aeroporti veneti a cui ho risposto positivamente. Oggi il tema è stato l’occupazione, ma qui si coinvolge il settore del turismo, sviluppo economico e trasporti per cui prevediamo il coinvolgimento dei colleghi assessori regionali di competenza”.
Nelle riunioni si è fatto riferimento anche ad una situazione resa più difficile dalla mancanza di ammortizzatori.
“Ho informato di una anomalia che riguarda la copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori di settore – sottolinea ancora l’Assessore regionale al lavoro. - Per ben tre volte è stata portata all’attenzione dell’aula la votazione per la conversione dei decreti legge copertura per lavoratori del settore aeroportuale veneto, emendamento presentato dal Veneto, fatto proprio dalla IX Commissione della Conferenza Stato Regioni, e poi dalla Conferenza dei Presidenti. Ma per tre volte con due Governi diversi l’emendamento non è stato accolto. Proporremo un interpello congiunto al Ministero del Lavoro per risolvere questa anomalia. Gli ammortizzatori sociali sono stati promessi a tutti ma questi lavoratori sono ancora scoperti e hanno bisogno di particolare sostegno, in attesa che gli aeroporti tornino a lavorare”.