Aggressioni ai sanitari, l'addestramento "speciale" degli operatori contro i violenti
L’iniziativa ha coinvolto, finora, il Distretto Treviso e il Distretto Asolo dell'Ulss2 Marca Trevigiana.
Un fenomeno in continuo aumento. I dati.
Aggressioni ai sanitari, l'addestramento "speciale" degli operatori contro i violenti
Negli ultimi anni si è verificato un continuo aumento del numero di casi di segnalazioni di aggressioni e violenze nei confronti del personale sanitario, favorite o aggravate da molteplici fattori. Per far fronte a questo fenomeno il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) dell’Ulss 2, in collaborazione con le Forze dell’Ordine e con squadre di soccorso esterne, ha organizzato attività di addestramento del personale.
L’iniziativa nei Distretti di Treviso e Asolo
“L’addestramento – spiega Paolo Menna, responsabile SPP - consiste in simulazioni sul campo nel cui ambito personale sanitario e Forze dell’Ordine cooperano per far fronte a situazioni di emergenza, riguardanti in particolare episodi di aggressione nei confronti degli operatori. L’esercitazione viene effettuata seguendo un metodo di riproduzione degli eventi il più realistico possibile, al fine di renderli prevedibili: ciò fa sì che operatori e soccorritori possano affrontare gli stati emergenziali in modo sinergico e coordinato, pianificare un metodo d’azione e un linguaggio comune e testare le procedure”.
Le simulazioni effettuate hanno evidenziato l’importanza e la necessità dell’addestramento congiunto sul campo. Nell’ambito del progetto “Intervento di Polizia presso l’Ospedale”, gli equipaggi della Polizia di Stato di Treviso hanno simulato un intervento della Squadra Mobile nei locali del Servizio Psichiatrico diagnosi e cura del Ca’ Foncello, per far fronte a uno scenario di aggressione e sequestro degli operatori da parte di un paziente armato.
All’ospedale di Castelfranco Veneto, invece, le Forze dell’Ordine e la locale Protezione Civile hanno simulato una procedura di evacuazione per evento sismico: i degenti allettati e in carrozzina afferenti alle Unità operative di Cardiologia e di Terapia intensiva cardiologica di Castelfranco sono stati trasferiti in una tendopoli che la squadra della Protezione Civile aveva allestito nel cortile esterno al nosocomio.
“Le azioni sinergiche di operatori sanitari e Forze dell’Ordine scaturite dalle simulazioni – sottolinea Menna - hanno permesso di migliorare le procedure di gestione dell’emergenza contenendo il più possibile le ricadute organizzative degli interventi stessi, e ha consentito inoltre di avere un contributo tecnico esterno per la valutazione dei possibili scenari. La collaborazione con i soccorritori esterni continuerà anche nel 2023: in programma l’attivazione dell’addestramento anche in altri Servizi e sedi dell’Azienda sanitaria e la stesura di una Linea guida aziendale sulle modalità di intervento da adottare in caso di aggressione con allegate istruzioni operative declinate per realtà specifiche.”