Contenere il contagio

Allarme aviaria in provincia di Treviso, colpiti quattro allevamenti: abbattuti oltre mille animali

Il virus che colpisce polli, anatre e tacchini, è stato rilevato a Valdobbiadene, Quinto di Treviso, Villorba e Breda di Piave. L'Ulss 2: "È opportuno monitorare la presenza del virus negli uccelli selvatici"

Allarme aviaria in provincia di Treviso, colpiti quattro allevamenti: abbattuti oltre mille animali
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Tra le diverse stagioni dell'anno, l'autunno rappresenta il periodo di massimo rischio per l'influenza aviaria, una malattia virale che colpisce principalmente gli uccelli selvatici, ma che può risultare estremamente letale per polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile.

Stando alle analisi delle ultime settimane su questa patologia, in provincia di Treviso sono ben quattro gli allevamenti che sono stati colpiti dalla malattia. Al fine di limitare il contagio, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha disposto l'abbattimento di tutti gli animali presenti in questi allevamenti.

Aviaria in provincia di Treviso, colpiti quattro allevamenti

Quattro allevamenti del Trevigiano sono stati colpiti dall'influenza aviaria, sottotipo H5N1. I casi si sono verificati in un grande allevamento multispecie a Valdobbiadene, con oltre mille capi, e in tre allevamenti familiari più piccoli situati a Quinto di Treviso, Villorba e Breda di Piave.

Abbattuti oltre mille animali

Per contenere la diffusione del virus, il servizio veterinario dell’Ulss 2 Marca Trevigiana ha disposto l'abbattimento di tutti gli animali presenti negli allevamenti interessati. È stata inoltre istituita una zona di protezione con un raggio di 3 chilometri intorno ai focolai, affiancata da una zona di sorveglianza di 10 chilometri.

I consigli dei veterinari dell'Ulss

L'influenza aviaria si manifesta soprattutto in autunno, stagione in cui i volatili selvatici, spesso portatori del virus, intensificano i contatti con gli allevamenti.

Tra le specie più frequentemente implicate ci sono gabbiani, gru e anatidi. La dottoressa Eliana Schiavon, direttrice dell’Unità operativa veterinaria dell'Ulss 2, sottolinea l'importanza di misure preventive per evitare l’ingresso del virus negli allevamenti:

"La presenza dell’aviaria - ricorda la dottoressa Schiavon - è un evento “stagionale” che, nella maggior parte dei casi, appare primariamente determinata dal contatto tra gli animali allevati e le specie aviarie serbatoio del virus, in genere gabbiani, gru e anatidi.

L’andamento temporale e spaziale delle migrazioni appare un fattore rilevante nell’evolversi dell’epidemia. È opportuno, quindi - sottolinea -, monitorare la presenza del virus negli uccelli selvatici (soprattutto anatidi e altre specie acquatiche) segnalando ai Servizi Veterinari dell’Ulss 2 o alla Provincia il ritrovamento di carcasse di queste specie nel proprio territorio, affinché possano essere sottoposte agli opportuni accertamenti".

La dottoressa Eliana Schiavon

La principale strategia per proteggere gli allevamenti è l'adozione di misure di biosicurezza. Tra queste:

  • Installazione di reti anti-uccello e coperture per impedire il contatto tra animali allevati e fauna selvatica.
  • Protezione delle fonti di alimentazione e abbeverata, per evitare che siano accessibili a uccelli selvatici.

La segnalazione di carcasse di volatili, in particolare anatidi e altre specie acquatiche, è fondamentale per monitorare la diffusione del virus. Tali ritrovamenti possono essere comunicati ai Servizi Veterinari dell’Ulss 2 o alla Provincia, così da avviare gli accertamenti necessari.

Il rischio di trasmissione del virus agli esseri umani è basso, ma i danni economici al settore avicolo possono essere significativi, specialmente in una realtà come quella trevigiana, dove l'allevamento rappresenta un'importante risorsa economica.

Per eventuali segnalazioni o informazioni sull’influenza aviaria, è possibile contattare i Servizi Veterinari al numero 0422323753.

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