Preoccupazione

Allarme siccità, Zaia scrive a Draghi: "Basta aspettare, dichiari subito lo stato di emergenza"

Il Governatore ha poi aggiunto: "Io l'ho già chiesto per iscritto il 21 aprile scorso, ogni minuto ormai è prezioso".

Allarme siccità, Zaia scrive a Draghi: "Basta aspettare, dichiari subito lo stato di emergenza"
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“Con l’escalation di siccità che si sta registrando in questi giorni, ogni minuto è sempre più prezioso. Non si può più aspettare; la situazione deve essere affrontata con massima velocità anche dal Governo. Ho scritto al Presidente del Consiglio sollecitando l’immediata dichiarazione dello stato di emergenza come avevo già richiesto ormai due mesi fa”.

Allarme siccità, Zaia scrive a Draghi: "Basta aspettare, dichiari subito lo stato di emergenza"

Sono parole del Presidente della Regione del Veneto che aggiunge:

“Era il 21 aprile scorso, infatti, quando ho inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al Capodipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nella quale richiedevo di valutare la dichiarazione dello ‘Stato di emergenza’ finalizzata ad ogni opportuna azione che possa definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica.

Nel documento ho anche richiesto un congruo sostegno economico al fine di assicurare tutti quegli interventi necessari per assicurare la pubblica incolumità, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione”.

Contestualmente si sono adottate anche altre misure, data l'eccezionalità del momento. La Protezione Civile del Veneto, viste le condizioni meteo-climatiche, ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi per le province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza.

Fino alla comunicazione di revoca dello stato, sono pertanto VIETATE tutte le operazioni che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree boscate, cespugliate o arborate, e comunque entro la distanza di cento metri dai medesimi terreni. Per le trasgressioni a tali divieti si applicano le sanzioni previste dalla Legge 21 novembre 2000, n. 353 e dalle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale vigenti.

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