La classifica delle province

Aumenta l'occupazione in Veneto: Treviso al top in regione, nel 2023 il numero dei lavoratori cresce del +6,2%

Per la CGIA di Mestre nella nostra regione gli occupati nel 2024 cresceranno di 22mila unità. Ecco la graduatoria dei capoluoghi del Veneto in base all'andamento degli occupati

Aumenta l'occupazione in Veneto: Treviso al top in regione, nel 2023 il numero dei lavoratori cresce del +6,2%
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Rispetto al dato medio 2023, quest’anno si stima che il numero medio degli occupati in Veneto crescerà di 22mila unità, pertanto, dichiara l'ufficio studi della CGIA di Mestre, è possibile ipotizzare che il 1° maggio 2024 festeggeranno 22mila lavoratori in più rispetto l’anno scorso. Nel 2023, infatti, la media degli occupati presenti in Veneto era di 2.226.000 unità, quest’anno, invece, la stessa dovrebbe toccare quota 2.248.000.

Ottima la qualità del lavoro in Veneto

In vista della festa dei Lavoratori, 1° maggio 2024, la CGIA ha voluto misurare la qualità del mercato del lavoro presente nel Veneto, arrivando alla conclusione che, in Italia, solo la Lombardia e la Provincia Autonoma di Bolzano presentano un risultato medio migliore del nostro.

La qualità del lavoro in Italia

Lo score di questa analisi è stato ottenuto mettendo a confronto otto indicatori, prevalentemente di natura qualitativa, che sono stati “recuperati” dal rapporto BES (Benessere Equo Sostenibile), presentato una decina di giorni fa dall’Istat.

Rispetto al pre-Covid abbiamo 72mila occupati in più

Prima di analizzare i dati della ricerca della CGIA, in questo report gli artigiani mestrini hanno illustrato l’andamento degli occupati avvenuto in Veneto in questi ultimi anni.

La variazione emersa è molto positiva. Rispetto al 2019 (anno pre-pandemico), l’anno scorso gli addetti nella nostra regione erano 72mila in più (+3,3 per cento), mentre nell’ultimo anno l’incremento è stato addirittura di 80mila unità (+3,7 per cento). A fronte di questi risultati, nel 2023 la platea complessiva degli occupati presente in Veneto è stata pari a 2.226.000 unità.

Andamento degli occupati per regione

Padova e Treviso guidano la crescita occupazionale

A livello provinciale gli aumenti dei posti di lavoro hanno interessato, in particolare, Padova e Treviso. Nella Marca, 21esima in Italia per la variazione percentuale tra il 2023 e il 2019, la platea è aumentata di 21.000 unità (+5,5 per cento).

In questi ultimi quattro anni solo Rovigo e Belluno hanno registrato degli score anticipati dal segno meno. Nell’ultimo anno, invece, tutte e sette le province venete hanno visto aumentare il numero degli occupati: con punte del +6,2 per cento a Treviso (in termini assoluti +23.400) e del + 5,7 per cento a Padova (+23.500).

Rank
nazionale
per var. % 2023/2019
Province 2019 2022 2023 Var. ass.
ultimo anno
Var. %
ultimo anno
Var. ass.
2023-2019
Var. %
2023/2019
15 Padova 410,3 412,9 436,4 +23,5 +5,7 +26,2 +6,4
21 Treviso 380,6 378,2 401,6 +23,4 +6,2 +21 +5,5
45 Vicenza 381,3 384,8 391,8 +7 +1,8 +10,5 +2,8
46 Venezia 365,2 373,5 375,2 +1,7 +0,5 +10 +2,7
57 Verona 427,3 415,6 434,8 +19,2 +4,6 +7,5 +1,8
86 Rovigo 97,4 92,9 96,2 +3,2 +3,5 -1,3 -1,3
89 Belluno 91,6 87,5 89,8 +2,3 +2,6 -1,8 -2
6 VENETO 2154 2145 2226 +80 +3,7 +72 +3,3
ITALIA 23.109,40 23.099,40 23.579,90 +480,6 +2,1 +470,5 +2

Veneto: al top per qualità del posto di lavoro

Come affermato più sopra, analizzando i risultati che emergono dalla lettura degli otto indicatori sulla qualità del lavoro presenti nelle 21 regioni d’Italia, il Veneto si posiziona sul gradino più basso del podio: meglio di noi solo la Lombardia e la Provincia Autonoma di Bolzano. Gli indicatori presi in esame sono stati i seguenti:

  1. dipendenti con paga bassa;
  2. occupati sovraistruiti;
  3. occupati con lavori a termine da almeno 5 anni;
  4. tassi di infortuni mortali e inabilità permanente;
  5. occupati non regolari;
  6. soddisfazione per il lavoro svolto;
  7. percezione di insicurezza dell’occupazione;
  8. part time involontario.

Ebbene, di questa griglia solo in due casi l’esito riferito al Veneto non risulta essere particolarmente soddisfacente: si tratta del numero di occupati sovraistruiti e della soddisfazione per il lavoro svolto.

Nel primo caso ci collochiamo al 10° posto della graduatoria nazionale con il 27,8 per cento degli intervistati che denuncia di possedere un titolo di studio superiore a quello maggiormente posseduto per svolgere quella professione sul totale degli occupati.

Nel secondo caso, invece,  il Veneto scivola addirittura al 13° posto della classifica nazionale. “Solo” il 52,3 per cento degli intervistati ha espresso un punteggio medio di soddisfazione tra 8 e 10 per i seguenti aspetti del lavoro svolto: guadagno, opportunità di carriera, numero di ore lavorate, stabilità del posto, distanza casa-lavoro, interesse per il lavoro.

Rimangono ancora molte criticità

Nonostante si possa contare su questi risultati così significativamente importanti, permangono ancora delle criticità che fatichiamo a superare. La principale rimane il basso tasso di occupazione, in particolare di quella femminile.

Non va trascurato nemmeno il trend registrato dalle partite Iva; rispetto al 2019 il numero complessivo in Veneto è diminuito di 16.600 unità (-3,5 per cento). Senza contare che, purtroppo, i decessi nei luoghi di lavoro hanno ancora una dimensione spaventosamente elevata, contiamo storicamente su livelli retributivi mediamente più bassi delle principali regioni dell’UE, a causa di un livello di produttività del lavoro molto basso e di un tasso dei NEET ancora eccessivamente elevato.

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