Berco ThyssenKrupp: tavolo il 5 novembre al Ministero. Verso il licenziamento di 480 a Ferrara, salvi i 150 di Castelfranco
La procedura di licenziamento per 480 dipendenti riguarda lo stabilimento ferrarese. Ma per entrambi i siti stop da subito ai benefici del contratto integrativo
L'azienda Berco, produttore di parti sottocarro per macchine da miniera, veicoli cingolati per costruzioni e altre applicazioni, ha avviato la procedura di licenziamento per diversi lavoratori. Tanta la paura anche per i dipendenti della sede di Castelfranco Veneto.
Berco ThyssenKrupp: salvi i 150 dipendenti di Castelfranco
Nuova mossa della Berco: avviata la procedura di licenziamento di 480 dipendenti nello stabilimento di Copparo, in provincia di Ferrara.
Salvi per il momento i 150 del sito trevigiano di Castelfranco Veneto. Cancellati, dal primo novembre, per entrambe le sedi, i benefici del contratto integrativo.
Le comunicazioni dell'azienda, specializzata nella produzione di sottocarri, sono arrivate a sindacati e lavoratori. Immediata la proclamazione dello stato di agitazione con presidi ai cancelli.
Convocato un Consiglio comunale straordinario
Berco, con 1372 addetti fra Emilia e Veneto, ha giustificato le scelte con una riduzione del 30% degli ordini, delle commesse e del fatturato e ha parlato dell'obiettivo di consentire la sopravvivenza dell'azienda e riallineare i livelli occupazionali alle mutate esigenze del mercato.
L'amministrazione di Castelfranco ha convocato un Consiglio comunale straordinario sulla crisi per sabato mattina, al quale interverranno anche i sindacati territoriali.
La nota di Fim, Fiom e Uilm nazionali
"Le condizioni dei 1.300 lavoratori Berco sono drammatiche ed è urgente un confronto in sede Ministeriale. Vogliamo discutere del futuro degli stabilimenti di Copparo (Ferrara) e Castelfranco (Treviso) in una sede istituzionale con un’azienda che apre unilateralmente la procedura di licenziamento collettivo per 550 persone.
Altro che la tanto dichiarata responsabilità sociale dichiarata dalla multinazionale tedesca! Nei giorni scorsi l’azienda aveva annunciato la volontà di ridurre il personale e azzerare la decennale contrattazione di secondo livello ai lavoratori. Questo ha fatto preoccupare i lavoratori e Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali, per la messa in discussione degli stabilimenti tanto da chiedere un confronto al Ministero. Oggi è arrivata l’azione unilaterale e di forza dell’azienda con l’avvio della procedura di licenziamento e la disdetta di tutta la contrattazione. In queste ore i lavoratori hanno deciso di riunirsi in assemblea per mettere in campo le risposte di lotta e di sciopero più efficaci all’intollerabile arroganza aziendale.
La risposta dei lavoratori sarà efficace e dura. Il management si sta assumendo delle responsabilità senza appello in merito alla vertenza. Fim, Fiom e Uilm non accettano il modo né il merito delle richieste aziendali. Il futuro dei lavoratori e degli stabilimenti va garantito.
Confidiamo in una rapida convocazione da parte del Mimit perché si possa trovare una soluzione a questa grave situazione."