Il ricordo

Bombardamento di Treviso, 79 anni fa la strage del Venerdì Santo (come oggi) che distrusse la città

Morirono almeno 1600 civili sotto le bombe. Il presidente Zaia: "Oggi la ricerca della pace è un debito verso chi è morto o ha sofferto quella tragedia"

Bombardamento di Treviso, 79 anni fa la strage del Venerdì Santo (come oggi) che distrusse la città
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Oggi è la giornata del silenzio e del ricordo.

Bombardamento di Treviso, 79 anni fa la strage del Venerdì Santo (come oggi) che distrusse la città

"Oggi, 79º anniversario del bombardamento di Treviso del 7 aprile 1944, è il giorno del silenzio, del ricordo, della comunità". Così il sindaco del capoluogo della Marca, Mario Conte, sul tragico avvenimento di cui oggi, venerdì 7 aprile 2023, ricorre il 79esimo anniversario.

"A partire dalle 12.40, ricorderemo le vittime del Bombardamento del 7 aprile del 1944 che distrusse gran parte della nostra Città. Tre anni fa, il 7 aprile 2020, vivevo i 7 minuti di rintocchi della campana della Torre Civica in pieno lockdown - ha proseguito il primo cittadino - In quei momenti pensavo a quanto è importante essere comunità in occasione di queste ricorrenze. A quanto sono importanti la vicinanza delle persone, il calore umano, le testimonianze. I trevigiani sono molto sensibili e legati a questa giornata, che per molte famiglie è ancora una ferita aperta. Ma sono certo che la presenza sarà un segnale di unità, di vita. In una parola, di trevigianità".

Le parole del presidente Zaia

“Le immagini di distruzione e di morte che sono la memoria del bombardamento aereo di Treviso del 7 aprile 1944 assumono il valore di un invito alla ricerca e al mantenimento della Pace a cui nessuno può sottrarsi. Oggi, che immagini ancor più potenti perché contemporanee giungono ai nostri occhi da una nuova guerra in Europa che credevamo impossibile, il rifiuto della guerra e ogni sforzo per mettere la parola fine a tutti i conflitti nel mondo lo dobbiamo anche ai morti di 79 anni fa e a chi ha sofferto per quella tragedia”.

Con questa riflessione il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda il settantanovesimo anniversario del primo bombardamento che colpì Treviso il 7 aprile, Venerdì Santo, del 1944, causando la morte di almeno 1600 civili e distruggendo la città che divenne un simbolo di tutte le città venete che subirono le incursioni aeree.

 

“Una coincidenza vuole che quest’anno il 7 aprile cada di Venerdì Santo proprio come quel tragico giorno che segnò per sempre la storia della Marca – prosegue il Governatore -. Un motivo in più per riflettere su quale costo di vittime innocenti è il prezzo della guerra. Basta pensare ai 123 bambini trevigiani che quel giorno trovarono una morte orribile sotto le bombe e oggi sono ricordati con la lunga serie dei loro nomi scritti nella piccola chiesa vicino la sede della Provincia. Di fronte a tutti quei nomi appare incredibile che al mondo ci sia ancora chi possa ritenere la guerra un’opzione possibile”.

“Rivolgendo un pensiero ai testimoni ancora presenti di tanta distruzione, sento che in questa data ogni commemorazione non può prescindere dal desiderio che in Ucraina e in ogni altro paese offeso dalla guerra si raggiunga la pace – conclude il Presidente del Veneto – e che la comprensione del suo valore, come avvenne per il Veneto dopo il secondo conflitto mondiale, sia motivo di una rinascita basata su quella solidarietà e quella voglia di ricostruire che per la nostra regione sono state alla base di un progresso sociale ed economico senza precedenti”.

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