Capodanno tra botti e bidoni in fiamme: ecco il bilancio nel Trevigiano
Nonostante le ordinanze anti-botti, la notte di San Silvestro è stata movimentata: feriti lievi, incendi provocati da petardi e interventi delle forze dell’ordine
Il nuovo anno si è aperto con una notte agitata a Treviso e provincia, dove l’arrivo del 2025 è stato segnato da fuochi d’artificio e botti, spesso in violazione delle ordinanze comunali. Il bilancio parla di due feriti lievi, incendi causati dai petardi e diversi interventi delle forze dell’ordine (in copertina: immagine di repertorio).
Ferito un agente con un petardo
Nonostante l'ordinanza anti-botti portata avanti dal Sindaco, Mario Conte, a Treviso i festeggiamenti del Capodanno non sono mancati i botti. Poco dopo la mezzanotte, nei pressi di Piazza dei Signori un gruppo di giovani ha fatto esplodere petardi e mortaretti, costringendo all’intervento la polizia.
Durante le operazioni, un mortaretto è esploso vicino al volto di un agente, che fortunatamente non ha riportato ferite gravi. I responsabili sono stati identificati nonostante abbiano opposto resistenza.
Altri interventi nel Trevigiano
Oltre all'episodio in Piazza dei Signori, il bilancio dei feriti a Treviso è salito a due. Infatti, al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello sono giunti due feriti per incidenti legati ai botti. Fortunatamente, non si è trattato di gravi ferite, e i malcapitati sono stati dimessi dopo le cure.
Anche i vigili del fuoco sono stati impegnati per tutta la notte con 12 interventi in provincia, principalmente per incendi causati dai petardi. A Castelfranco Veneto e Mogliano Veneto sono stati presi di mira bidoni dell’immondizia, mentre a Caerano di San Marco un albero è stato incendiato dall’esplosione ravvicinata di fuochi d’artificio.
Infine, due incidenti stradali hanno richiesto l’intervento dei soccorsi. A Oderzo, un’auto guidata da un 77enne è finita in un fosso, mentre a Villorba, un altro veicolo ha perso il controllo in prossimità di una rotonda. In quest’ultimo caso, il conducente ha rifiutato le cure mediche.