Consorzio Piave, presentato ai sindaci il progetto di trasformazione irrigua impianto "Vedelago Nord e impianti limitrofi"
Interessati i comuni di Montebelluna, Vedelago Nord e Caerano di San Marco, Pezzan, Musano, Trevignano, Istrana, Paese e Treviso. Il costo della sola progettazione è di 1.152.000 euro
Oggi, 13 febbraio, presso la sede del Consorzio di bonifica Piave si è tenuto un incontro informativo per i sindaci e i tecnici dei comuni interessati.
Consorzio Piave, presentato ai sindaci il progetto di trasformazione irrigua impianto "Vedelago Nord e impianti limitrofi"
Il Consorzio Piave ha presentato questa mattina, lunedì 13 febbraio 2023, ai sindaci il progetto di trasformazione irrigua impianto “Vedelago Nord e impianti limitrofi”, il più grande finora realizzato. Interessati i comuni di Montebelluna, Vedelago Nord e Caerano di San Marco, Pezzan, Musano, Trevignano, Istrana, Paese e Treviso.
Il costo della sola progettazione è di 1.152.000 euro. Il Consorzio Piave ricorda che in questi giorni siamo entrati nel pieno delle “asciutte 2023”. Un termine che identifica ormai da secoli il particolare momento in cui l’alta pianura trevigiana torna “secca”. Si chiudono le derivazioni dal fiume Piave, si fanno manutenzioni su tutta la rete derivata, si torna com’era questo territorio prima che nel 1436 qualcuno pensasse alla costruzione del canale Derivatore Brentella.
“...pel bene generale di tutto il territorio nostro trevisano, poiché la campagna vi è aridissima e perciò sterile”
Poi le modifiche al sistema idroelettrico del bacino del Piave nel corso dell’ultimo secolo hanno modificato e strutturato le vecchie opere fino a giungere ai giorni nostri, in cui 50.000 ha attendono ogni anno l’acqua dalle canalette o dagli idranti degli impianti a pressione. L’acqua viene dalla montagna, dalla neve, dagli invasi montani. Se non c’è lì non c’è nemmeno nell’alta pianura tra Castelfranco Veneto e Conegliano, dove l’idrografia superficiale è assente e la falda è parecchi metri sotto al livello del piano campagna.
Ma con i cambiamenti climatici in atto, e con le prospettive dettate dalla Direttiva Europea per il raggiungimento della qualità ecologica dei fiumi, l’acqua è sempre più incerta e il Consorzio è costantemente impegnato a garantire la risorsa idrica.
Oggi, 13 febbraio, presso la sede del Consorzio di bonifica Piave si è tenuto un incontro informativo per i sindaci e i tecnici dei comuni interessati, a presentare il progetto più importante per ampiezza dei progetti che il Consorzio Piave ha sviluppato a tutt’oggi, si estende, infatti, su 7000 ha di territorio passando da Caerano di San Marco fino a Treviso, ben 19 km in linea d’aria tra i suoi stremi. Un progetto importante per l’uso efficiente dell’acqua, l’applicazione del deflusso ecologico e il miglioramento ambientale.
A fare gli onori di casa il presidente del Consorzio Amedeo Gerolimetto con il direttore ing. Paolo Battagion e l’ing. Daniele Mirolo che ha illustrato il progetto ai sindaci dei comuni interessati rappresentati dal sindaco di Caerano di San Marco Gianni Precoma, dall’Assessora Sabina Bolzonello del comune di Trevignano, l’assessore Sandro Zampese per il comune di Treviso, l’assessore Giorgio Marin comune di Vedelago, il vicesindaco Renato Povelato per il comune di Volpago del Montello, l’assessore Luciano Fighera comune di Istrana, l’assessore Claudio Borgia comune di Montebelluna, l'architetto Simone Mattiuz per il comune di Paese e la sindaca di Carbonera Federica Ortolan in qualità di presidente della Consulta dei Sindaci del Consorzio Piave.
Finora il Consorzio ha ottenuto l’approvazione e la verifica del progetto di fattibilità, avviata la Conferenza dei servizi preliminare e consegnato il progetto ad ottobre 2022. Sono in corso le indagini archeologiche, lo screening VIA, conferenza decisoria e la verifica prima dell’approvazione del progetto definitivo.
Il Presidente Amedeo Gerolimetto esprime soddisfazione:
“Quando l’impianto sarà finanziato e quindi realizzato sarà possibile risparmiare circa 4 mc/s oggi prelevati dal fiume e 4 centrali di sollevamento irriguo che garantiscono l’approvvigionamento dell’acqua in pressione per gli usi agricoli, prelevando dagli stessi canali che conducono l’acqua dal Piave, ma dimezzandone il consumo. Il Consorzio Piave è in prima linea a cercare le soluzioni affinché, a fronte di un minor consumo, ci siano le garanzie perché l’agricoltura di queste aree possa contare sulla risorsa idrica. Oggi a Montebelluna ne abbiamo voluto parlare con i sindaci del territorio interessato da un “progetto di trasformazione irrigua Vedelago Nord e aree limitrofe”. Sono opere importantissime che consentono di sostituire le vecchie canalette che distribuiscono ancor oggi l’acqua a scorrimento con moderni impianti di distribuzione “a pressione”.