Tagli e licenziamenti

Crisi Berco: sospesa la procedura per i licenziamenti dei 150 dipendenti di Castelfranco

I sindacati hanno proclamato lo sciopero, ma ora a scendere in campo sono anche i sindaci dei territori interessati

Crisi Berco: sospesa la procedura per i licenziamenti dei 150 dipendenti di Castelfranco
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L'azienda Berco, produttore di parti sottocarro per macchine da miniera, veicoli cingolati per costruzioni e altre applicazioni, ha avviato la procedura di licenziamento per diversi lavoratori. Sebbene non siano ancora state date indicazioni su tagli per la sede di Castelfranco Veneto, resta la paura per i 150 dipendenti trevigiani. Oggi, 5 novembre 2024, è stato convocato a Roma un tavolo di crisi.

Crisi Berco: paura per i 150 dipendenti di Castelfranco

L’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan è intervenuta sulla spinosa vicenda della crisi Berco. L’azienda, che ha una sede anche a Castelfranco Veneto, oltre a licenziare parte dei lavoratori dello stabilimento ferrarese ha cancellato gli accordi con i lavoratori castellani, azzerando di tutti i benefit ottenuti in precedenza.

“Abbiamo preso in carico, con il supporto dell’Unità di crisi aziendali regionale, la complessa situazione che riguarda l’azienda Berco – annuncia l’assessore -. Un caso che riteniamo di rilevanza nazionale e che per noi risulta correttamente collocato tra i tavoli del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. A fronte dei 480 licenziamenti annunciati per lo stabilimento di Copparo (FE), non è pervenuta, al momento, alla Regione del Veneto alcuna comunicazione di apertura di una procedura di licenziamento collettivo riguardante lo stabilimento di Castelfranco Veneto".

Questo però non dà maggiore tranquillità: in primo luogo, perché non viene escluso dall’azienda che tale comunicazione possa essere successivamente recapitata, ma anche perché sono oltre 200 i lavoratori veneti del Polesine che sono occupati nello stabilimento emiliano.

Sospesa la procedura per i licenziamenti

Oggi, 5 novembre, si è tenuto un nuovo tavolo di crisi convocato dal ministero delle Imprese al MIMIT di Roma, a cui ha partecipato anche la regione Veneto, nell'ottica di analizzare il problema e comprendere il ruolo del Comune, una volta confrontatosi con i sindacati, i sindaci dei paesi coinvolti, i rappresentanti della politica regionale e nazionale, per tutelare i lavoratori che potrebbero essere implicati nella procedura di licenziamento.

In seguito all'incontro, è stata accolta la richiesta del Ministro delle imprese del made in Italy Adolfo Urso di sospendere fino al 14 novembre, data del nuovo incontro in sede ministeriale, tutte le procedure iniziative avanzate dall'azienda.

Sospesa, dunque, l'ipotesi di ulteriori 70 esuberi nella fabbrica trevigiana di Castelfranco Veneto che impiega 150 persone, ma anche i 480 licenziamenti dello stabilimento ferrarese di Copparo.

L'Assessore Mantovan: "Puntiamo alla salvaguardia dell'occupazione"

“Ci sentiamo pienamente coinvolti nella crisi Berco, sebbene i 70 licenziamenti inizialmente annunciati per la sede di Castelfranco Veneto non siano stati formalizzati, i 480 comunicati per la sede di Copparo (FE) riguardano anche i lavoratori veneti”.

Lo ha dichiarato l’assessore al Lavoro Valeria Mantovan che questa mattina ha partecipato al tavolo tenutosi a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Per la Regione del Veneto erano presenti, insieme all’assessore al Lavoro Valeria Mantovan, i rappresentanti dell’Unità di Crisi aziendali di Veneto Lavoro e della Direzione Lavoro regionale, oltre al sindaco di Castelfranco Veneto.

“La preoccupazione che ho espresso oggi - ha aggiunto l’assessore - riguarda non solo il lavoro, ma anche i piani ed il futuro di un’azienda, la Berco SpA, che nel tempo è stata accompagnata e assistita nei modi più opportuni dalle istituzioni nazionali e locali e che il mese scorso ha però comunicato l’avvio della procedura di licenziamento e la cancellazione della contrattazione aziendale. Queste scelte unilaterali sembrano semplificare la soluzione di una crisi di mercato riportandola al taglio dei costi e facendone pagare il prezzo ai lavoratori, all’indotto e ai territori interessati. Il Ministro Urso, che ringrazio, ha recepito le istanze espresse insieme alle altre istituzioni e alle Parti sindacali presenti, proponendo una sospensione dei termini della procedura utile a ristabilire un dialogo e a portare il confronto sul piano industriale dell’azienda”.

“I nostri obiettivi - conclude l’assessore Mantovan - puntano alla salvaguardia dell’occupazione in un’ottica di sostenibilità aziendale complessiva, per questo ci rendiamo disponibili ad agevolare il confronto tra azienda e sindacati, che potranno contare anche sull’impiego degli strumenti disponibili a livello nazionale e regionale. Nei giorni di sospensione che ci separano dal 14 novembre, data in cui parteciperemo al nuovo tavolo tecnico ministeriale, saremo parte attiva per la definizione delle soluzioni”.

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