Delitto Tominaga, cadono le accuse di concorso in omicidio contro Wedam e Djouamaa
I due coneglianesi dovranno comunque rispondere di lesioni aggravate e restano ai domiciliari. In carcere Samuele Battistella, 19enne che sferrò il pugno fatale all'imprenditore giapponese
Il Tribunale di Trieste ha annullato l'ordinanza di arresto, nei confronti di Daniele Wedam e Abd Allah Djouamaa, i due ventenni coinvolti nell'omicidio dell'imprenditore giapponese Shimpei Tominaga, venuto a mancare lo scorso 25 giugno (in copertina: Shimpei Tominaga).
Cade l'accusa
Con la nuova decisione del Tribunale del Riesame di Trieste, cade l'accusa di concorso morale in omicidio preterintenzionale per i coneglianesi Daniele Wedam e Abd Allah Djouamaa, rispettivamente di 19 e 21 anni, ritenuti responsabili, assieme al 19enne di Mareno di Piave, Samuele Battistella, della morte dell'imprenditore giapponese di 56 anni, Shimpei Tominaga.
La morte di Tominaga aveva aggravato la posizione dei tre giovani ventenni di Treviso, con l'ipotesi di reato passata da lesioni gravissime a omicidio preterintenzionale.
Sorte diversa per Battistella
Rimane in carcere, invece, Samuele Battistella, che lo scorso giugno sferrò il pugno rivelatosi fatale per l'imprenditore giapponese. Ora, dovrà rispondere di accuse più gravi.
Quanto a Wedam e Djouamaa, invece, dovranno rispondere di lesioni aggravate e resteranno agli arresti domiciliari con l'obbligo del braccialetto elettronico.
Il caso dell'aggressione
Tominaga, un imprenditore giapponese di 56 anni, era intervenuto la notte tra il 21 e il 22 giugno per soccorrere un giovane vittima di un'aggressione di gruppo in un negozio di kebab in via Pelliccerie a Udine.
Per il suo intervento, Tominaga aveva ricevuto un pugno che lo aveva fatto cadere e battere violentemente la testa contro il marciapiede. Dopo quattro giorni di agonia in terapia intensiva, Tominaga è deceduto presso l'ospedale di Udine.