Ex casa Cattani, approvato il progetto definitivo per realizzare un cohousing di 10 alloggi
Situata sul lato est di via Loreggia di Salvarosa, a nord del plesso scolastico ISISS Domenico Sartor, l’area interessata dal recupero copre una superficie di quasi 6500 mq
Sisus, ex Casa Cattani, approvato il progetto definitivo per realizzare un cohousing di 10 alloggi.
Ex casa Cattani, approvato il progetto definitivo
E’ stato approvato in questi giorni dalla giunta comunale di Castelfranco Veneto il progetto definitivo per l’intervento di recupero dell’immobile ex casa Cattani come previsto dalla quarta revisione della Strategia Integrata di sviluppo urbano sostenibile “SISUS” dell’Area Urbana Asolano-Castellana-Montebellunese.
Si tratta di un intervento mirato alla costruzione di una struttura di co-abitazione (cohousing), mediante la realizzazione di 10 alloggi e di spazi comuni.
Fabbricato diviso in due ambiti
Situata sul lato est di via Loreggia di Salvarosa, a nord del plesso scolastico ISISS Domenico Sartor, l’area interessata dal recupero copre una superficie di quasi 6500 mq.
Attualmente l’edificio risulta avere uno sviluppo prettamente a base rettangolare costituito, come storicamente riportato, da una parte a destinazione residenziale ad est (con finiture ad intonaco, riprese più volte negli anni) e, ad ovest, la parte funzionale alle attività agricole con paramenti murari costituiti da mattoni in laterizio alternati o congiunti a parti con sassi ed elementi lapidei. Il fabbricato sarà diviso in due ambiti: il cohousing occuperà la parte ad est a tre livelli e parte del corpo di fabbrica a due livelli fino alla barchessa collocata al centro.
Il commento del sindaco Marcon
Commenta il sindaco di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon:
“Prosegue quella che è una delle operazioni integrate più importanti mai portate avanti nella zona castellana, asolana e montebellunese. Un’operazione lungimirante, nell’ambito del progetto SISUS (Strategie integrate di sviluppo urbano sostenibile) dell’Asse 6 del POR-FESR 2014-2020 che ha veicolato ai dieci Comuni coinvolti circa 11 milioni di euro da impiegare per realizzare progetti lungo le tre dimensioni della mobilità sostenibile, la digitalizzazione e l’inclusione sociale.
E’ proprio su questo tema che prende forma anche la realizzazione di una nuova struttura di cohousing con la costruzione di 10 alloggi e di spazi comuni dove, accanto, troverà posto anche l’intervento di accoglienza per i senza dimora”.
Il progetto
Il progetto di recupero intende preservare il più possibile i segni delle numerose modificazioni intercorse negli anni, andando ad operare demolizioni delle sole superfetazioni di minore rilevanza, così da evidenziare maggiormente la distinzione tra la parete residenziale e quella agricola.
La disposizione originaria degli ambienti, sarà rivisitata demolendo solo alcune porzioni delle murature portanti per creare nuove aperture interne e cercando di mantenere l’originaria suddivisione dei corpi di fabbrica. Una volta liberato il sito e messo in sicurezza la muratura, si procederà con la realizzazione dei cordoli a rinforzo delle fondazioni esistenti e della platea che interesserà tutti gli ambienti interni al piano terra.
I solai intermedi saranno realizzati con struttura lignea composta da travi in legno lamellare ammorsate alla muratura e doppio tavolato incrociato e saranno connessi alla muratura esistente mediante una cerchiatura composta da profili angolari in acciaio e l’utilizzo di barre filettate e piaste alternate al passo dei travetti.
Per quanto riguarda le finiture esterne, si è deciso di operare mantenendo a vista tutte quelle porzioni di muratura che allo stato attuale non presentano tracce di intonacature, mentre la porzione ad Est corrispondente alla originaria funzione residenziale, si opererà con la pulizia delle porzioni intonacate e andando a integrare le parti maggiormente ammalorate.