A Cornuda

Gatto chiuso in gabbia, animalisti sulle barricate. Guardie per l’Ambiente: "Condizioni al limite"

La segnalazione arriva dall'associazione Centopercentoanimalisti

Gatto chiuso in gabbia, animalisti sulle barricate. Guardie per l’Ambiente: "Condizioni al limite"
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L'associazione Centopercentoanimalisti ha recentemente portato alla luce il caso di un gatto a Cornuda.

Gatto rinchiuso in gabbia a Cornuda

Da tre anni, un gatto vive rinchiuso in un gabbione di rete, da solo, in una proprietà privata a Cornuda. Così ha fatto sapere l'associazione in un comunicato al quale sono state allegate immagini fotografiche e un breve filmato.

Il povero animale, secondo l'associazione, passa le sue giornate a piangere in continuazione, suscitando indignazione e preoccupazione tra i residenti e gli amanti degli animali.

"Tenere un animale in condizioni incompatibili con le sue caratteristiche etologiche costituisce un chiaro caso di maltrattamento" scrivono dall'associazione Centopercentoanimalisti.

Un gatto è un animale sociale, che necessita di spazio per muoversi, interazioni e stimoli per il suo benessere psicofisico. Rinchiudere un gatto in un gabbione per un periodo così prolungato è una pratica crudele e inaccettabile.

Questa situazione non è passata inosservata e ha portato alla mobilitazione degli animalisti che hanno inviato una e-mail dettagliata anche al sindaco di Cornuda, esprimendo la disponibilità a prendere in custodia il gatto e offrendo una soluzione immediata e dignitosa per l'animale.

Nel caso in cui non vengano prese misure appropriate e tempestive, gli attivisti hanno annunciato l'intenzione di organizzare una serie di presidi di protesta davanti alla casa del proprietario del gatto, per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sulle istituzioni affinché agiscano.

La spiegazione di Guardie per l’Ambiente

In merito alla segnalazione fatta da Centopercentoanimalisti, abbiamo contattato anche l’associazione Guardie per l’Ambiente che, circa un mese fa, ha eseguito un sopralluogo proprio nell’abitazione di Cornuda.

“Circa un mese fa ci siamo recati nella casa in questione per verificare in che condizioni si trovasse il gatto - ha confermato Alessandro Pasqualetto, referente dell’associazione in provincia di Treviso - le condizioni, soprattutto igieniche, in cui abbiamo trovato l’animale ci sono parse piuttosto al limite”.

Una situazione complicata. Non c’è una legge specifica sui gatti in gabbia, ma esistono normative regionali o locali che stabiliscono dimensioni e caratteristiche di strutture il cui utilizzo - specificano - dovrebbe essere comunque rigorosamente limitato (e in alcuni casi fissano anche limiti temporali di permanenza dell’animale all’interno).

“Da un punto di vista etologico - specifica il referente di Guardie per l’Ambiente - il gatto è un animale libero e costringerlo a una possibile situazione di detenzione permanente non sarebbe affatto appropriato”.

“Sulla base del primo sopralluogo non sono stati riscontrati elementi relativi a maltrattamenti, tuttavia la situazione va tenuta sotto osservazione, perché potrebbero venirsi a creare gli estremi di una possibile denuncia - ha aggiunto Alessandro Pasqualetto - La persona interessata ci ha riferito che il gatto viene lasciato nel recinto solo di notte e che non si tratta quindi di una detenzione permanente (il breve video girato dall'associazione riprende il gatto nel recinto in un orario diurno, ndr). La nostra associazione, però, eseguirà ulteriori indagini e accertamenti per verificare il reale stato delle cose, perché tale circostanza deve essere appurata con certezza. Qualora venisse confermata una situazione simile, viste anche le condizioni di scarsa pulizia del recinto, si potrebbe agire con una denuncia alla Procura della Repubblica”.

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