PariBike

Gli anziani di Treviso tornano in bicicletta grazie a PariBike

Parte in via sperimentale il progetto, unico in Italia, di Euroedile, Comune di Treviso e Israa. “Libertà senza età”, nato durante il lockdown, vuole far ritrovare la socialità agli ospiti delle case di riposo dopo la pandemia

Gli anziani di Treviso tornano in bicicletta grazie a PariBike
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A Treviso arriva “PariBike”, la bici dei nonni. È stato presentato questa mattina in Piazza dei Signori il nuovo progetto di mobilità sostenibile “Libertà senza età” che coinvolge giovani e anziani attraverso l’utilizzo delle “cargo bike”, donate alla collettività dal titolare di Euroedile di Postioma di Paese (TV) Nereo Parisotto. L’iniziativa, unica a livello nazionale, è promossa dal Comune di Treviso con Israa ed Euroedile. La sperimentazione partirà nel mese di agosto con gli anziani autosufficienti residenti nella Casa Albergo “Salce” di Borgo Mazzini.

A condurre saranno i familiari e i volontari

Saranno sia i familiari che i giovani volontari a condurre i mezzi a pedalata assistita dando vita ad una attività intergenerazionale in grado di consentire la condivisione e il dialogo fra generazioni: un modo per assaporare la gioia della socialità, preclusa per lungo tempo dalla pandemia e per sperimentare un nuovo modo di spostarsi per andare al mercato, fare compere in negozio o un piccolo tour per la città. Dopo un primo periodo di prova, durante il quale vedremo scorrazzare i nostri nonni per la città di Treviso, è intenzione di Euroedile fornire altri PariBike ad altre strutture anche della provincia. L’azienda di ponteggi di Postioma, che ha sostenuto finanziariamente il progetto provvederà anche alla manutenzione, ha individuato nel modello olandese “CHAT” il mezzo migliore per il progetto PariBike.

La pariBike

«L’ho vista la prima volta durante il periodo del lockdown in un documentario in TV che raccontava come nel nord Europa gli anziani potevano assaporare la gioia di uscire all’aperto. In quel momento ho pensato che quella sarebbe stata la prima cosa da fare, una volta finita l’emergenza, anche per i nostri anziani costretti in quel momento a rimanere nelle case di riposo lontani dai parenti e dal mondo esterno» commenta Nereo Parisotto. La PariBike è munita di una cappottina per proteggere i passeggeri dal sole e dal vento. Inoltre, è stato previsto l’acquisto di alcune coperte da mettere sulle ginocchia per affrontare la stagione fredda. Una “farfalla arancione” – così è stata soprannominata la “PariBike” dai nonni - che “svolazzerà” da un punto all’altro della città secondo percorsi facilmente accessibili e sicuri individuati dal Settore mobilità del Comune di Treviso.

altro momento della presentazione paribike
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Anziani in PariBike Libertà senza età
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FOTO DI GRUPPO PROMOTORI PARIBIKE A TREVISO
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Gloria Tessarolo promotrice progetto durante la presentazione
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il paribike coperto prima della presentazione
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Nereo Parisotto 1
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Nereo Parisotto 2
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Parisotto consegna le chiavi del paribike a Michielon israa
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Parisotto e sindaco di Treviso
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piazza dei signori preparata per l'evento
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Sindaco di Treviso prova il Paribike 2
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sindaco di Treviso prova il PARIBIKE
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Sindaco di Treviso Prova Paribike 3
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Un momento della presentazione paribike
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Le parole del sindaco di Treviso

«Siamo orgogliosi di lanciare questo progetto che unisce numerosi aspetti, da un nuovo modo di intendere la mobilità al collegamento tra generazioni», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte. «Non possiamo che ringraziare Nereo Parisotto di Euroedile per la sensibilità, l’assessore alle Politiche Sociali Tessarolo che ha creduto fortemente nel progetto lavorando con gli uffici e il settore mobilità per la predisposizione dei percorsi oltre ad Israa che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa. Sono questi i modelli in grado di creare opportunità per tutti e di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Sono certo che “PariBike” da progetto sperimentale diventerà presto una iniziativa strutturale e una buona pratica da “esportare” anche in altre città italiane».

Una città da vivere alla pari

«Oltre la pandemia c'è una città da vivere alla pari», afferma l’assessore alle Politiche Sociali Gloria Tessarolo. «Così è stato pensato questo progetto, mettendo insieme anziani e giovani, residenti di Casa Albergo e figli, nipoti, amici, per riacquistare tutti insieme la socialità grazie al contatto con la nostra bella Città, i suoi negozi, i luoghi della cultura, i servizi e gli spazi verdi. Grazie al lavoro sinergico di tre assessorati e dei rispettivi settori - politiche sociali, mobilità, polizia locale, politiche giovanili e partecipazione - oggi presentiamo il primo progetto di questo tipo in Italia, che vede unita l'amministrazione pubblica, un'azienda del territorio con una particolare sensibilità sociale e ISRAA. Lavoriamo insieme per disegnare nuovi percorsi di inclusione sociale intergenerazionale».

Grande entusiasmo

«L’entusiasmo che hanno mostrato i nostri residenti alle prime prove della “PariBike” ha sorpreso anche noi» aggiunge il presidente di ISRAA, Mauro Michielon. «Abbiamo grande fiducia nel fatto che questa nuova mobilità aiuterà i nostri anziani a tornare a vivere la città e a costruire nuovi legami tra generazioni, cosa di cui abbiamo estremo bisogno, specialmente dopo le chiusure imposte dalla pandemia. Ringraziamo anche noi Nereo Parisotto per la splendida opportunità ed il Comune di Treviso, nelle persone del Sindaco Mario Conte e dell’assessore Gloria Tessarolo, per aver reso tutto questo possibile».

La drammatica esperienza personale

«L’idea di fare qualcosa per i nostri anziani, si è rafforzata anche a seguito di una drammatica esperienza personale quando mia sorella, suor Ornella, ospite del convento delle suore francescane missionarie del Sacro Cuore a Gemona, si è ammalata di Covid e come lei tante altre sue sorelle, undici delle quali purtroppo non ce l’hanno fatta - ha raccontato commosso Nereo Parisotto durante la presentazione a fianco della figlia Samantha - Questo progetto frutto della sinergia con l’Amministrazione Comunale di Treviso e Israa, che ringrazio, vuole quindi essere un tributo a chi ora ci sta guardando dall’alto facendo vivere qualche momento felice a chi ha la fortuna di essere ancora tra noi».

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