Un conflitto famigliare, sul tema dei vaccini, che diventa un caso emblematico utile per capire come la campagna vaccinale sia, alcune volte, un vero e proprio “campo minato” disseminato di criticità. Problemi che poi devono essere risolti.
I genitori sono no vax ma i figli vogliono vaccinarsi: “Vogliamo tornare a vivere”
Come il caso balzato agli onori della cronaca che si è verificato a Treviso dove i figli di una coppia, per tornare a vivere, hanno espressamente chiesto di sottoporsi al vaccino anti Covid. Ma mamma e papà, entrambi no vax, si sono opposti. E la situazione è precipitata in un preoccupante stallo, spostando, poi, inevitabilmente il confronto su un altro livello, coinvolgendo le autorità sanitarie che dovranno ammorbidire la posizione di mamma e papà.
In campo le autorità sanitarie per “ammorbidire” i genitori no vax
Inutile dire che la propria salute debba essere un diritto, ma anche quella degli altri lo è. E che il vaccino sia un modo per tutelare i più fragili (oltre a chi riceve il siero) è ormai cosa nota. Ma non a tutti, evidentemente, arriva il messaggio… E quindi spetta ora ai vertici sanitari locali il compito di far capire ai genitori no vax che il diritto a una vita normale va tenuto in considerazione.
Obiettivo immunità in vista del ritorno a scuola…
L’Ulss della marca trevigiana ha stimato che entro l’8 settembre 2021 il 57,7 per cento dei residenti con età tra i 12 e i 19 anni avrà ricevuto la seconda dose. Ma questi numeri lasciano aperti dubbi sul rientro in sicurezza a scuola: l’obiettivo, infatti, era di raggiungere almeno il 65 per cento.