Instagram censura di nuovo le statue di Canova, Sgarbi: "Algoritmo capra"
Un grave danno economico e di immagine per il Museo Gypsotheca di Possagno. Il presidente della Fondazione: "Demenza tecnologica".
Nuova censura del social alla statue di Canova custodite nel Museo Gypsotheca di Possagno.
Instagram censura di nuovo le statue di Canova
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Arte da bollino rosso: l'algoritmo "capra" non perdona e censura nuovamente nientepopodimeno che Antonio Canova. Come se le sue opere fossero quelle di uno "sporcaccione" qualsiasi. Ed ecco allora che, sulla piattaforma social Instagram, le foto di alcune statue del famoso scultore, ospitate nel Museo Gypsotheca di Possagno, sono state censurate. Un bel - si fa per dire - bollino rosso per coprire le "oscene" nudità.
L'ultimo caso in ordine di tempo riguarda la statua di "Teseo e il Minotauro", anche questa bollata come contenuto inappropriato (cosa che inibisce qualunque interazione). Sgomento e irritazione per la direttrice del museo, Moira Mascotto, vista l'arbitraria penalizzazione di post magari anche sponsorizzati. Sul caso non ha fatto mancare il suo parere anche Vittorio Sgarbi, che della Fondazione Canova è presidente.
"Siamo alla totale demenza tecnologica, che ha il limite di non capire il senso della produzione artistica rispetto alla realtà - ha commentato il noto critico d'arte - Procederemo per valutare se ci sono gli estremi per ottenere un risarcimento del danno di immagine".