Un caso spinoso

La libraia di Castelfranco non vende il libro di Vannacci: insultata e minacciata sui social (e pure al telefono)

Clara Abatangelo ha scelto di non commercializzare il volume "Il mondo al contrario", ma ci dice "Niente censura, è giusto che si trovi nelle biblioteche"

La libraia di Castelfranco non vende il libro di Vannacci: insultata e minacciata sui social (e pure al telefono)
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“Si invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci”, questo il cartello che fa capolino nella vetrina libreria Ubik a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano.

La libraia di Castelfranco non vende il libro di Vannacci: insultata e minacciata sui social (e pure al telefono)

Ormai sappiamo come "girano" queste cose. Si prende una posizione, lecita o meno, e si finisce sui social. Nel migliore dei casi ce la si può cavare con qualche commento sgradevole. Ma in questo caso che ci riguarda da vicino, dato che la notizia ormai di rilievo nazionale ha come epicentro Castelfranco, gli haters sono andati oltre. Il motivo? Un cartello appeso fuori da una libreria per informare i clienti di una decisione, quella di non vendere un libro. Ma andiamo con ordine.

Una decisione della titolare, Clara Abatangelo, che nel suo esercizio commerciale ha scelto di non vendere “Il mondo al contrario” scritto e prodotto da Roberto Vannacci, ex comandante della Folgore, in questi giorni al centro delle polemiche per contenuti ritenuti omofobi, xenofobi e misogini.

libro generale vannaccI
Roberto Vannacci

Risulta essere il libro più venduto su Amazon, in questi giorni, il libro di Vannacci. Nonostante ciò, c’è chi sceglie non lucrare in virtù dei suoi contenuti. Se il comandante rivendica la propria “libertà di discriminare” la libraia veneta protagonista di questa vicenda sceglie di non partecipare alla commercializzazione di un volume che ritiene veicolare messaggi non in linea con il rispetto dell’altro e della diversità. Ma, quando l’abbiamo contattata telefonicamente per approfondire le ragioni della sua scelta, chiarisce subito di essere assolutamente contraria alla censura:

“Se domani qualcuno volesse dare fuoco in piazza al libro di Vannacci dovrebbe passare sul mio cadavere, io non lo vendo ma i libri devono essere a disposizione di tutti: leggibili e pubblicabili. Io faccio la mia scelta ma è giusto che in biblioteca ci sia. Il fatto che io decida di non tenerlo nel mio catalogo, anche per rispetto verso due miei collaboratori che nel libro vengono indicati come “contro natura” - ovvero una ragazza di colore e un ragazzo omosessuale - non significa che chi desidera leggerlo non abbia il diritto di farlo.”

Il cartello fuori dalla libreria

Gruppi organizzati per "disturbarla"

Abatangelo ha affisso, da venerdì scorso, un cartello all'ingresso della sua libreria è in cui si informa la clientela che nel locale non è disponibile il libro. Ed è in seguito a questa decisione che accade un altro fenomeno. L’imprenditrice ci spiega che, inizialmente, le richieste del libro si limitavano ad un paio al giorno. Dopo la sua presa di posizione è cambiato qualcosa. Le è stato segnalato che diversi gruppi di Facebook, alcuni di estrema destra, si sono organizzati per “darle il tormento” con continue richieste del libro di Vannacci.

Clara Abatangelo con il governatore veneto Luca Zaia

La donna ci dice che ormai il telefono della libreria è sempre occupato, diventato “ostaggio” – nelle ultime ore – di continue richieste. Dettaglio che possiamo confermare, considerando la fatica fatta per riuscire a prendere la linea.

“Tra domenica e lunedì è iniziata una sorta di campagna di “disturbo”: ci sono persone che si sono organizzate, mediante gruppi su Facebook, per chiedere in maniera martellante il libro. Ne risulta che il telefono della libreria è sempre occupato. Ricevo telefonate anche di notte: quella appena trascorsa ero in negozio per sistemare delle cose e mi hanno chiamata alle due, per chiedere il libro. E’ una sorta di organizzazione, da tutta Italia. Ricevo moltissime chiamate da Roma, da Firenze. Richieste assurde: come ordini di 300 copie. E poi mail e messaggi.”

Involontariamente è finita nel mirino di chi si sente rappresentato da Vannacci e dalle sue teorie ed ora, sta quasi diventando una questione che va oltre la mera questione commerciale.

"Però tengo anche a dire che ci sono altrettanti cittadini che mi chiamano solo per ringraziarmi. La telefonata che più mi ha commossa è stata quella di una nonnina che ha scoperto l’omosessualità del nipote. Mi ha raccontato che per lei, inizialmente non è stato facile accettarlo, ma poi ci è riuscita. Adesso tiene a ringraziare tutte le persone che rispettano pubblicamente gli omosessuali e ne prendono le difese."

La conferma dai social

In virtù di quanto segnalato dall'imprenditrice abbiamo fatto una breve verifica su Facebook. Vi sono effettivamente alcuni post dell'account della libreria che sono stati presi di mira con commenti, insulti e richieste volutamente martellanti sul libro di Vannacci.

Non è il primo caso

Abatangelo ci racconta infine che non è la prima che la sua difesa dell’inclusività, attraverso anche la merce che sceglie di vendere, le è costata polemiche e piccoli atti di vandalismo. Come nel caso di bigliettini d’auguri destinati a coppie omosessuali che sono stati ribaltati senza ritegno in pieno pomeriggio, all’interno del negozio. Oppure di situazioni in cui alcuni clienti hanno preferito non farsi servire dalla sua commessa di colore, lasciando intendere, ce lo dice in colorito dialetto veneto, “che gli sghei a una ragazza non bianca non si danno”.

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