Ma i genitori non ci stanno

La maestra d'asilo col profilo su OnlyFans risponde alle polemiche: "Mi piace il mio corpo, non sono una cattiva persona"

L'educatrice lavora in una scuola dell'infanzia parrocchiale trevigiana: "Che vi vada bene o no, questa sono io". Al momento, per lei non sembra previsto alcun licenziamento fino a fine anno, ma sono in corso tutti gli approfondimenti del caso

La maestra d'asilo col profilo su OnlyFans risponde alle polemiche: "Mi piace il mio corpo, non sono una cattiva persona"
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La scoperta di un'educatrice della provincia di Treviso attiva su OnlyFans ha suscitato profonde polemiche in una scuola dell’infanzia parrocchiale, spingendo la Federazione Italiana Scuole Materne (Fism) a proporre l'introduzione di un codice etico per le insegnanti.

Maestra d’asilo su OnlyFans: la denuncia dei genitori

L’educatrice, che lavora in un asilo parrocchiale paritario dell’hinterland trevigiano, è stata sorpresa a pubblicare e vendere contenuti su OnlyFans, tra le più popolari piattaforme nell’ambito dell’intrattenimento per adulti, promuovendoli anche attraverso il suo canale Telegram e i suoi profili social.

La vicenda è emersa quando alcuni genitori hanno segnalato il caso alla direzione scolastica.

La maestra: "Mi piace esibire il mio corpo, non sono una cattiva persona"

Come riporta Il Gazzettino di Treviso, la maestra ha risposto alle critiche e alle polemiche scoppiate negli ultimi giorni sul suo profilo Instagram, su cui non manca di pubblicare immagini in pose provocanti:

"Sì, mi piace il mio corpo. E sì, mi piace mostrarlo, valorizzarlo ed esibirlo. Questo fa di me una cattiva persona? No. Questo provoca del male a qualcuno? Nemmeno."

"Penso che ogni cosa che ci accade sia un segno del destino per dirci di scappare da qualcosa che non fa più per noi. Quando il vostro cuore vi parla, ascoltatelo e non rinchiudetevi in una gabbia sopprimendo ciò che vi fa stare bene e vi rende vivi. Non fatelo per un lavoro, non fatelo per rendere felice la vostra famiglia o un partner. Ogni scelta deve essere vostra soltanto, senza farvi imporre niente da nessuno.

"Questa è la me che mostro qui, senza nascondere nulla, perché sono reale e sincera e, che vi vada bene o no, questa sono io. Viva la vita e la libertà di fare quel che ci pare".

Per alcune famiglie, il suo doppio ruolo – maestra d'asilo e creatore di contenuti senza veli – è inconciliabile, soprattutto all'interno di una scuola parrocchiale. Una posizione condivisa anche dalla Fism di Treviso e del Veneto, la federazione che riunisce scuole materne paritarie cattoliche e non profit.

Il parroco, rappresentante legale della scuola, avrebbe dichiarato di essere al lavoro con i suoi collaboratori per tutelare tutte le parti coinvolte, in accordo con la Fism provinciale e in contatto con la Diocesi. Ha inoltre sottolineato l’importanza di gestire la situazione con discrezione, riservandosi di prendere i provvedimenti opportuni dopo gli approfondimenti del caso. Ma da quanto si apprende, l'insegnante potrebbe continuare a lavorare nell'asilo fino a fine anno, non sarà quindi licenziata.

Un codice etico per i docenti

L’episodio ha messo in evidenza la mancanza di linee guida specifiche per il comportamento degli insegnanti sui social media. L'Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis) sottolinea da tempo la necessità di un codice etico per il personale docente, evidenziando come, al momento, non esista un regolamento univoco per disciplinare l’uso del web nel mondo scolastico.

Parallelamente, il Ministero dell'Istruzione sta valutando l’introduzione di un codice etico nazionale, in linea con le linee guida europee già tracciate lo scorso anno. Alcuni istituti scolastici hanno tentato di colmare il vuoto normativo con regolamenti interni e patti digitali per docenti, studenti e famiglie, ma il caso dell’asilo parrocchiale dimostra la necessità di un intervento più strutturato.

Commenti
Sparta

Dall'articolo non mi è chiaro se ha solo esibito il corpo o ha anche monetizzato/venduto l'esibizione.

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