Padre Kolbe "letto" in Duomo a Montebelluna

San Massimiliano Maria Kolbe e la via della Croce il 12 aprile con i lettori di Spinea, con la soprano Cristiana Bertoldo e, all’organo, il maestro GiorgioBussolin.

Padre Kolbe "letto" in Duomo a Montebelluna
Pubblicato:
Aggiornato:

Padre Kolbe "letto" in Duomo a Montebelluna. Con le voci del Gruppo Lettori della Parrocchia dei SS. Vito e Compagni Martiri di Spinea, venerdì 12 aprile, alle ore 20,45 nella cripta del Duomo di Montebelluna, viene presentata la lettura
scenica in due quadri e un prologo "Questo è un uomo: Massimiliano Maria Kolbe", tratta dal testo di padre Luigi Francesco Ruffato, frate del Santo, nella riduzione e adattamento di Adriano Spolaor.
Vi saranno interventi musicali della soprano Cristiana Bertoldo, accompagnata all’organo dal maestro Giorgio
Bussolin.

La lettura già presentata a Spinea


Già presentata a Spinea, in occasione della Giornata della Memoria, con grande accoglienza e riscontro di pubblico, la lettura viene replicata a Montebelluna nell’ambito delle iniziative quaresimali della Parrocchia del Duomo.

La figura di san Massimiliano Maria Kolbe (1894 – 1941), sacerdote dell’ordine dei frati minori conventuali, che la lettura scenica presenta negli ultimi mesi di vita, è di grande spessore umano e il gesto con cui sacrificò la sua vita è idealmente unito a tutti i sacrifici analoghi che si consumarono in quella tragica epoca e a quelli che si verificarono, e continuano ancora oggi a verifìcarsi, gesti che non sono fatti per essere esaltati, ma sono sfide per quanti accettano supinamente l’”ingiustizia” senza operare una scelta ben precisa.

Scrive Adriano Spolaor": "Massimiliano Kolbe, e altri come lui, questa scelta: la scelta di stare dalla parte di chi è “povero”, l’ha portata sino in fondo, sino alla donazione estrema di sé stesso. La “via della Croce” è la via privilegiata della "testimonianza". La nostra società, fortunatamente, non richiede il sacrificio della vita, ma piccole e costanti rinunce: al nostro orgoglio, all'egoismo che è in noi e fuori di noi. Occorre lasciar il posto all'uomo "nuovo'' per abituarci ad essere perdenti in ogni situazione, per amore dell'altro. Questo non significa assolutamente eliminare dalla prospettiva cristiana l'aspetto gioioso della “buona notizia" portata a ciascuno di noi dal Cristo Risorto; nulla nella nostra vita - se è vita nella fede -- può avere l'aspetto della sola croce: saremmo solo dei malinconici pessimisti. Che la nostra gioia sia piena dunque! E' la nostra fede a suggerirci questa ''passione" per l'uomo, a non farci restare inerti di fronte al male che ci passa accanto. Una “passione” per l’uomo che San Massimiliano Maria Kolbe ha portato alla vetta più alta, donando se stesso".

Alla serata sarà presente l’autore Padre Luigi Francesco Ruffato,

Seguici sui nostri canali