l'iniziativa

Piave, 300 “sentinelle” per vigilare sul divieto di balneazione

Paolo Maggion, Presidente di ANLC Treviso, ha affermato: "Lavoreremo soprattutto in entrata, quando la gente arriva in auto nelle zone rivierasche, così da poter informare al meglio già all'arrivo".

Piave, 300 “sentinelle” per vigilare sul divieto di balneazione
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Con l'avvicinarsi di ferragosto, la Provincia di Treviso, su impulso della Prefettura, ha deciso di sfruttare 300 guardie venatorie e ittiche delle associazioni di caccia e pesca per controllare il Piave.

Il Piave e i volontari

Dopo essere stato luogo di diverse tragedie, la balneazione nel fiume Piave è diventata un problema da affrontare. Di fatto, le ultime vittime sono state un 21enne, morto annegato il 21 giugno 2025, e una bambina di 10 anni il 29 giugno. Da quel momento, l'allerta è rimasta alta e fortunatamente non ci sono stati altri episodi mortali, ma si sta pianificando un modo per azzerare gli incidenti.

In particolare, una delle prime iniziative ha visto la Provincia di Treviso creare e condividere un video sulla pericolosità della balneazione nel fiume, soprattutto per via delle correnti che lo caratterizzano. Inoltre, è stato proposto e attivato un piano che vede ben 300 "sentinelle" volontarie a vigilare il corso d'acqua.

Infatti, i sorveglianti saranno le guardie venatorie e ittiche delle associazioni di caccia e pesca, che operano già per garantire il rispetto della fauna ittica e selvatica.

In foto, partendo da sinistra: Paolo Maggion, Alessandro Sallusto, Stefano Marcon, Carlo Torresan, Tommaso Cappuccio.

Le dichiarazioni

Come ha voluto sottolineare il viceprefetto vicario di Treviso, Alessandro Sallusto, le Guardie volontarie conoscono il territorio e sono un ottimo metodo per diffondere maggiore consapevolezza sul perché è in vigore il divieto di balneazione lungo tutto il fiume.

Inoltre, il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, ha affermato:

"Abbiamo chiesto alle Associazioni la disponibilità a collaborare, su base volontaria, per aumentare la vigilanza lungo l’asta del fiume Piave intensificando così, in particolare durante il corso dei mesi estivi e in vista delle vacanze di Ferragosto, il presidio dell’area a tutela della popolazione, dando un importante e attivo contributo nella rete di sensibilizzazione rivolta ai cittadini sui rischi del Piave, nonché sul divieto di balneazione già esistente".

Sarà la Polizia Provinciale a programmare le riunioni di coordinamento dei volontari. Tuttavia, come ha voluto evidenziare Carlo Torresan, Presidente di FIDC Treviso, nonostante siano volontari in divisa, non applicheranno sanzioni, ma diffonderanno materiale informativo.

Infatti, anche Paolo Maggion, Presidente dell'Associazione Nazionale Libera caccia di Treviso, ha sottolineato che lavoreranno soprattutto nelle aree di parcheggio, in modo da avvisare i visitatori al loro arrivo.