Ponte degli Alpini imbrattato, coinvolti giovani trevigiani. Zaia: "Un’offesa a tutto il Veneto"
Le reazioni di sdegno per l'incivile gesto a pochi giorni dalla riapertura: "Miglior sanzione, il volontariato con le Penne nere".
A pochi giorni dalla riapertura del passaggio monumentale sul Brenta, dei giovani hanno deciso di imbrattare il Ponte degli Alpini.
Ponte degli Alpini imbrattato da 6 giovani
Dopo gli interventi di messa in sicurezza, il Ponte degli Alpini, quello che per la comunità bassanese (e non solo) è un vero e proprio simbolo, è tornato a disposizione della cittadinanza e anche dei turisti. Un'opera, occorre ribadire, che ha avuto un immenso valore storico per l'Italia: durante la Grande guerra servì per il passaggio dell'artiglieria pesante e nel 1948, dopo essere stato ricostruito dagli alpini, si "guadagnò" l'attuale titolo di Ponte degli Alpini.
A pochi giorni dalla riapertura però, come riporta Prima Vicenza, dei ragazzi hanno imbrattato il ponte con delle incisioni e scritte. Grazie alla visione delle immagini delle telecamere ad altissima risoluzione che sono state posizionate sul ponte, gli agenti della Polizia Locale sono riusciti a individuare e denunciare i presunti autori de gesto. Si tratta di sei giovani, di cui 4 ragazzi e 2 ragazze. E' stato uno dei componenti del gruppo, un 19enne di Bassano che ha deciso di confessare, coinvolgendo anche gli amici residenti nel Trevigiano.
Zaia: "Un’offesa a tutto il Veneto"
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, stigmatizza il gesto vandalico reso noto dal sindaco di Bassano del Grappa ma avvenuto la scorsa settimana, proprio a pochi giorni dalla riapertura del passaggio monumentale sul Brenta:
“Imbrattare il Ponte di Bassano è un’offesa a tutto il Veneto che in esso ha uno dei suoi più importanti simboli storici. Esprimo sdegno e riprovazione per il gesto. I presunti autori sono sei giovanissimi; spero, quindi, che abbiano tutto il tempo di crescere e capire cosa rappresenta il ponte palladiano per la comunità bassanese e per la nostra regione”.
Il Governatore ha poi aggiunto:
“Condivido la rabbia e lo sgomento dei cittadini bassanesi e dell’Associazione Alpini nonché la soddisfazione per il fatto che i writer siano stati identificati, grazie all’ottimo lavoro degli investigatori e della polizia locale. Il monumento, luogo di grande memoria per la nostra gente, è conosciuto nel mondo come il Ponte degli Alpini. La Giustizia farà il corso che il caso richiede ma sono certo, se le responsabilità verranno confermate, che ai protagonisti della grave ragazzata non farebbe male partecipare ad un po’ di sano volontariato proprio a fianco delle Penne nere. Acquisirebbero quella coscienza e quei valori che, con un atto così scriteriato, hanno dimostrato di non conoscere”.
Volontariato con gli Alpini, migliore sanzione
Giacomo Possamai, capogruppo in Regione del Partito Democratico, in merito all’identificazione e alla denuncia dei sei writer che hanno vandalizzato il Ponte degli Alpini, monumento nazionale, ha affermato:
“Bene che i vandali che hanno imbrattato il ponte di Bassano siano stati individuati in tempi rapidi: probabilmente se avessero conosciuto la storia e l’importanza di quel monumento per il Veneto e per tutta Italia si sarebbero comportati diversamente. Sono tutti molto giovani, quindi hanno tempo per studiare e capire la stupidità del loro gesto. E per capire la cosa migliore è fargli svolgere attività di volontariato, magari proprio insieme agli Alpini. Più della multa e dei danni che, se verranno accertate le responsabilità, dovranno giustamente pagare”.
Sdegno e rammarico
Sebastiano Favero, presidente dell'associazione Nazionale Alpini ha affermato:
"L’Associazione Nazionale Alpini esprime sdegno e rammarico per il gesto compiuto domenica notte da un gruppetto di giovani ai danni del Ponte degli Alpini, a Bassano del Grappa. Incuranti dello sforzo compiuto per restituire allo splendore il bellissimo e simbolico ponte, da pochi giorni restituito ai bassanesi ed all’Italia intera, questi scriteriati hanno infatti imbrattato le balaustre con pennarelli indelebili tracciando dei 'tag', sorta di scritte prive di qualunque significato se non quello spregiativo e praticando alcune incisioni con un coltellino. Non si può, perciò, non essere sdegnati ed al tempo stesso rammaricati nel constatare una volta di più come in una parte, purtroppo non irrilevante, dei nostri giovani si registri una perdita dei valori fondamentali del vivere civile, unita ad un impoverimento culturale che coinvolge tutti, famiglie, scuola e società. Dal canto nostro ci impegniamo nel continuare la trasmissione alle nuove generazioni dei nostri valori fondamentali, cercando di avvicinarle sempre di più alla nostra realtà, impegnata da oltre un secolo al servizio della comunità e del territorio".