Smog, Treviso è tra i capoluoghi di provincia più inquinati da PM10 e NO2 del 2024
In base al resoconto di Legambiente, il capoluogo della Marca per rispettare i limiti imposti nel 2030 dovrebbe ridurre la concentrazione di PM10 del -31% e quella del NO2 del -20%
Come ogni anno, Legambiente pubblica il report "Mal'Aria di città" nel quale viene analizzata la situazione dello smog e dell'inquinamento atmosferico nella nostra Penisola. In particolare, il bilancio annuale dell'associazione ambientalista si basa su due tipologie di inquinanti che per la maggior parte contaminano l'aria che respiriamo nei centri urbani: le polveri sottili PM10 e il biossido di azoto NO2. Grazie ai dati registrati giornalmente dalle stazioni di rilevamento sparse in più punti di una stessa città, è possibile stilare graduatorie (a seconda di PM10 o NO2) dei centri abitati più inquinati.
Proprio dai riscontri del report "Mal'Aria", purtroppo, emerge un quadro negativo per Treviso. Nel 2024, infatti, il nostro capoluogo di provincia è stato tra i più inquinati d'Italia dalle polveri sottili PM10 e per NO2. Ma vediamo qui di seguito il dettaglio dello studio di Legambiente.
Treviso è tra i capoluoghi di provincia più inquinati del 2024
Innanzitutto vi proponiamo la tabella stilata da Legambiente, in cui sono mostrate le città venete capoluogo di provincia con concentrazione media annuale di PM10 più alta in Italia e le rispettive percentuali di diminuzione necessaria per rispettare i limiti previsti a partire dal 2030.
Posizione | Città | Media Annuale PM10 | Riduzione |
1° | Verona | 32,6 µg/mc | -39% |
3° | Padova | 30,7 µg/mc | -35% |
6° | Vicenza | 30,3 µg/mc | -34% |
7° | Rovigo | 30 µg/mc | -33% |
9° | Venezia | 29,7 µg/mc | -33% |
12° | Treviso | 28,9 µg/mc | -31% |
Come si evince dalla tabella, Treviso ha avuto nel 2024 una media annuale di 28,9 µg/mc (microgrammi per metro cubo) di polveri sottili PM10 nell'aria. Se vuole scendere entro il limite di 15 µg/mc stabiliti dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), deve ridurre questa concentrazione del -31%.
Col termine PM10 si intendono le polveri sottili o particolato emesso principalmente dalla combustione di combustibili solidi per il riscaldamento domestico, dalle attività industriali, dall’agricoltura e dal trasporto su strada.
"In base al territorio ed alle caratteristiche in cui questi settori emissivi si sviluppano, il peso di uno o dell’altro settore incide in maniera differente - si legge nel report di Legambiente -. Ad esempio, il bacino padano nel nord del nostro Paese, è un’area densamente popolata e industrializzata con condizioni meteorologiche e geografiche specifiche che favoriscono l’accumulo di inquinanti atmosferici nell’atmosfera.
Se a questo si aggiunge l’enorme impatto che genera anche il settore zootecnico o quello del riscaldamento domestico, si capisce bene come per risolvere il problema su scala di bacino sono tanti i soggetti chiamati in causa e molteplici i settori su cui bisogna intervenire. Nella bassa padana le emissioni che derivano dalle attività agricole, e in particolare dagli allevamenti intensivi, incidono sempre più sulla qualità dell’aria".
Il resoconto "Mal'Aria", poi, stila una classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato, con almeno una centralina di rilevamento, la soglia limite di polveri sottili PM10 stabilita a 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50μg/mc. Vi proponiamo la top 10 dei centri urbani peggiori, in cui Verona si piazza al terzo posto.
Posizione | Regione | Città | Centralina | Giorni superamento |
1° | Lazio | Frosinone | Frosinone Scalo | 70 |
2° | Lombardia | Milano | Marche | 68 |
3° | Veneto | Verona | Borgo Milano/Giarol Grande | 66 e 53 |
4° | Veneto | Vicenza | San Felice | 64 |
5° | Veneto | Padova | Arcella | 61 |
6° | Veneto | Venezia | Via Beccaria | 61 |
7° | Lombardia | Cremona | Piazza Cadorna | 57 |
8° | Campania | Napoli | Ospedale N. Pellegrini | 57 |
9° | Veneto | Rovigo | Centro | 57 |
10° | Lombardia | Brescia | Villaggio Sereno | 56 |
11° | Piemonte | Torino | Rebaudengo | 55 |
12° | Lombardia | Monza | Via Macchiavelli | 54 |
13° | Veneto | Treviso | Via Lancieri/Strada S. Agnese | 53 |
14° | Emilia Romagna | Modena | Giardini | 52 |
15° | Lombardia | Mantova | Piazza Gramsci | 50 |
In linea di massima, nel 2024, 25 città, su 98 di cui si disponeva del dato, hanno superato i limiti di legge per il PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo), con 50 stazioni di rilevamento – dislocate in diverse zone dello stesso centro urbano.
"Una situazione di picco, quella dello sforamento del limite giornaliero di PM10, che in molti casi ha riguardato molte centraline della stessa città. Un quadro che secondo Legambiente rivela come l’inquinamento atmosferico sia un problema diffuso e strutturale, ben più esteso di quanto amministratori locali e cittadini vogliano ammettere" si legge sul report di Legambiente.
Se per le medie annuali di PM10 e NO2 nessuna città supera i limiti previsti dalla normativa vigente, lo scenario cambierà con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, a partire dal 1° gennaio 2030. Per il PM10, sarebbero infatti solo 28 su 98 le città a non superare la soglia di 20 µg/mc, che è il nuovo limite previsto. Al 2030, sarebbero 70 le città definibili fuorilegge.
"Solo cinque anni ci separano dai nuovi limiti europei sulla qualità dell’aria, ma le città italiane sono drammaticamente impreparate: l’aria resta irrespirabile e i livelli di inquinamento attuali sono ancora troppo distanti dai parametri che entreranno in vigore nel 2030".
Purtroppo anche per quanto riguarda il biossido di azoto NO2, Treviso rientra tra le 23 città capoluogo di provincia più contaminate da questo tipo di inquinante.
"Questo inquinante è principalmente dovuto al trasporto su strada che, emettendo NO2 vicino al suolo e prevalentemente in aree densamente popolate, contribuisce notevolmente all’esposizione della popolazione a concentrazioni che nuocciono alla salute. Senza dimenticare il contributo all’inquinamento dato dai processi di combustione nell’industria e nella fornitura di energia".
Il capoluogo della Marca nel 2024 ha registrato una media annuale di NO2 di 25,1, per rientrare entro i limiti dovrebbe ridurre questa concentrazione del -20%.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a informarvi attentamente sul report completo "Mal'Aria di Città" di Legambiente.