Stati Generali del Volontariato: oltre 150 associazioni a parlare di futuro del volontariato
Corò: "Un momento importante di incontro tra associazioni per ripensare il nostro futuro nell’ottica di una reale collaborazione e sinergia"
Nella giornata di sabato, 15 giugno 2024, si è tenuto all'ex ospedale Sant'Artemio di Treviso il convegno "Stati Generali del Volontariato", organizzato dal gruppo "Volontarinsieme".
(in copertina: una foto dei partecipanti al convegno)
Oltre 150 associazioni presenti
Si sono tenuti nella giornata di ieri, 15 giugno, gli Stati Generali del Volontariato, un convegno organizzato all'ex ospedale Sant'Artemio dal gruppo "Volontarinsieme", per discutere sul futuro delle attività di volontariato, come le associazioni intendono operare, al fine di rafforzare allo stesso tempo la rete di collaborazione tra le stesse.
L’iniziativa ha avuto il patrocinio della Regione del Veneto, Aulss 2 Marca Trevigiana, Provincia di Treviso, Città di Treviso, Associazione Comuni della Marca Trevigiana e il sostegno di BCC Pordenonese e Monsile.
Promotore dell'evento è stata Anna Corò, Presidente di Volontariamente OdV, la più grande rete di associazioni di volontariato del territorio trevigiano, che abbraccia oltre 300 esperienze di solidarietà, gruppi e associazioni.
L'evento, è iniziato con i saluti d'apertura di Stefano Marcon, Presidente della Provincia di Treviso, seguiti da quelli di Rosanna Vettoretti, Assessore trevigiana, e di Elisa Corrà, Presidentee CSV Belluno-Treviso. A seguire, sono stati presentati diversi contributi del mondo del volontariato nel territorio trevigiano, da parte di gruppi come AVIS, AIDO, AUSER e Protezione Civile.
In seguito ai saluti istituzionali, si è passati al tema di "Equità, Valori e Rappresentanza", parole chiave alla base dell'intervento di Mario Paolini, musicoterapeuta, pedagogista, formatore e docente di Didattica per la formazione degli insegnanti di sostegno.
Quale futuro per il volontariato?
Grande interesse si è creato attorno alla tavola rotonda dal titolo “Volontariato e nuovi Ambiti Territoriali Sociali, Sanità ed Enti locali: quale futuro?”, a cui hanno preso parte la Presidente V Commissione Regione del Veneto, Sonia Bescacin, il Direttore generale ULSS 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, la Presidente OTC del Veneto, Silvana Bortolami, e il Direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Gerardo Favaretto.
"Siamo estremamente soddisfatti delle numerose presenze e della partecipazione dei volontari", ha affermato il Anna Corò. "Abbiamo centrato l’obiettivo di creare un momento di incontro e di confronto tra tutte le associazioni, per rafforzare ulteriormente i nostri rapporti, la nostra rete e la nostra collaborazione, e guardare a generare nuove sinergie con gli attori istituzionali del nostro territorio".
"Tutto ciò in forza del ruolo che le associazioni ricoprono ad oggi per il tessuto sociale trevigiano. Credo che oggi abbiamo segnato un momento di passaggio importante, in cui i volontari stessi si sono messi in discussione per creare una nuova fase nel nostro percorso".
Alle parole di Corò, in merito al ruolo del volontariato per la comunità, si è aggiunto il Direttore ULSS2 Francesco Benazzi:
"Il volontariato è una risorsa importante e fondamentale per la comunità. Un valore aggiunto frutto del lavoro quotidiano di persone che ogni giorno dedicano impegno a favore degli altri".
"La presenza di numerose associazioni che operano a tutti i livelli in diversi settori nell'aiuto al malato e nelle attività di informazione e promozione della salute è indispensabile per dare orientamento, ascolto, aiuto e conforto ai pazienti e ai loro familiari, che spesso sono portatori di bisogni che vanno ben oltre l'erogazione della prestazione sanitaria. Non può esistere cura degna di tale nome senza l'ascolto di questi bisogni e a questi stessi risponde anche il mondo volontariato".
A concludere, è stato il commento del Presidente della V Commissione Regione del Veneto, Sonia Brescacin:
"Nella nostra regione c’è tanta voglia di fare comunità, i servizi sociosanitari devono saper creare rete e andare incontro ai giovani, trovando nuove modalità per parlare a questo mondo esempi di giovani volenterosi ce ne sono molti. Dobbiamo inoltre pensare ad un sistema di welfare nuovo, che non lavori solo attraverso la risposta a delle richieste, ma gestisca le esigenze del territorio in maniera differente, con una visione d’insieme".