Richiesta choc

Studente bocciato ad un esame scrive al professore: "Le chiedo un 18"

Con un commento, un altro professore si è aggiunto alla riflessione di Alessandro Minello, in cui afferma: "La difficoltà sta nel trovare il modo giusto per aiutare e far capire che la promozione regalata è una sconfitta per tutti".

Studente bocciato ad un esame scrive al professore: "Le chiedo un 18"
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Questa volta non è stato uno studente delle superiori che per protesta ha fatto scena muta all'orale della maturità, ma uno studente universitario di Treviso che chiedeva di essere promosso nell'ultimo esame.

"Le chiedo un 18"

Ad aver ricevuto la strana richiesta è stato Alessandro Minello, economista, Adjunct Professor dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Nello specifico, a contattarlo è stato uno studente della triennale che era stato bocciato all'ultimo appello di un esame.

Il ragazzo, cercando di scroccare un 18, ha scritto una mail:

"Buongiorno Professore,
Le scrivo in merito all'esame da me sostenuto (…).
L'esito della prova è risultato essere insufficiente.
Le chiedo un 18.
Mi rendo conto della gravità della richiesta, ma per me è l'ultimo esame prima della tesi e non passarlo è un grossissimo problema.
Mi scuso ancora, ma penso comprenda la situazione".

Questa richiesta ha destabilizzato Minello, che insegna da oltre 20 anni. Infatti, come ha spiegato in un post su Facebook, gli studenti hanno sempre provato a migliorare il proprio voto, ma almeno prima vedevano gli errori che erano stati fatti nel compito. Per di più, i voti erano già sufficienti e si proponeva al docente di sostenere un esame orale per alzare l'esito.

Tuttavia, questa richiesta non prevedeva nessun impegno dietro al miglioramento del voto, doveva essere un "regalo". Come possiamo leggere, lo studente ha giustificato la richiesta per poter concentrarsi sulla tesi, senza dover aspettare la prossima sessione.

La riflessione del professore

Nel suo post, Minello ha sottolineato:

"Lo studente non sa che voto ha preso ma solo che l’esito è insufficiente. Che potrebbe significare aver preso 17/30 o anche 10/30 o 0/30 se si è sbagliato tutto.
Sono andato a riguardare il compito: ha preso 14/30 con alcuni gravi errori!
Mi chiedo: come è possibile che uno studente chieda il 18 senza nemmeno sapere cosa ha sbagliato? E poi, cosa ancora più grave, la pretesa di un voto…e la mancanza di responsabilità".

Infatti, quello che gli preme maggiormente è che questa richiesta rappresenta il fallimento del sistema educativo, non solo scolastico, ma anche genitoriale. Il professore ha voluto concludere con:

"Allora non basta dare la colpa al ragazzo, è necessario recuperare il senso del dovere, della fatica, dello studio, della responsabilità, del non cercare sempre scorciatoie.
Spetta a noi adulti dare l’esempio!
Oggi per me è una domenica triste".

Nella sezione dei commenti, possiamo trovare anche la risposta di Bruno Barel, professore di diritto all'Università di Padova, in cui afferma che gli è capitato tante volte e perciò capisce il punto di vista di Minelli. Inoltre, ha poi continuato con:

"La difficoltà sta nel trovare il modo giusto per aiutare e far capire che la promozione regalata è una sconfitta per tutti, è irrispettosa per lo studente come per i suoi colleghi, è una occasione perduta per imparare dagli errori e trasformare una sconfitta in una vittoria .. ho dato infiniti appelli straordinari e seminari supplementari per sorreggere e indirizzare .. mi conforta che poi in genere sia servito".