Primo caso in veneto

Suicidio assistito, Gloria ha assunto il farmaco letale e si è addormentata per sempre

La 78enne veneta , malata di cancro terminale, se n'è andata ieri mattina nella sua abitazione

Suicidio assistito, Gloria ha assunto il farmaco letale e si è addormentata per sempre
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Ha avuto il suo epilogo ieri mattina, domenica, la vicenda di "Gloria", la 78enne malata di cancro che aveva chiesto e ottenuto il suicidio assistito.

Suicidio assistito, Gloria se n'è andata

“Vi prego fate presto, sto peggiorando, non posso più aspettare”. A parlare così era stata solo qualche settimana fa “Gloria”, nome di fantasia dietro il quale si nascondeva una storia molto, troppo, reale. Che ora, nella mattinata di ieri, domenica 23 luglio 2023, ha avuto il suo epilogo, quello auspicato dalla diretta interessata, ovvero di porre fine a una lunga sofferenza tramite il suicidio assistito.

Gloria, 78 anni, era da tempo è malata di cancro, che aveva colpito anche il cervello. E circa otto mesi fa aveva chiesto e ottenuto dalle autorità sanitarie venete di poter avere accesso all’assistenza medica alla morte assistita. Un mese fa era finalmente arrivato il parere positivo. L'azienda sanitaria aveva infatti stabilito che "Gloria" possedesse tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19, accertando che: la persona aveva autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l'aiuto alla morte assistita; che era affetta da patologia oncologica irreversibile; che tale patologia produceva sofferenza che lei stessa reputava intollerabile; che i trattamenti con “farmaci antitumorali mirati” costituivano sostegno vitale. Ma poi, lo scorso 6 luglio, tutto si era fermato per la necessità di effettuare nuove verifiche.

Alla fine è arrivato l'ok definitivo, che ha sbloccato lo stallo e così Gloria è diventata la seconda persona in Italia, la prima in Veneto, ad aver deciso di mettere volontariamente fine alla propria vita, secondo i dettami della sentenza 242/19 della Corte Costituzionale per poter accedere al suicidio medicalmente assistito. Gloria è stata anche la prima persona in Italia ad aver ottenuto la consegna del farmaco letale e di quanto necessario da parte dell'azienda sanitaria.

"Mentre in altre Regioni i pazienti che chiedono di poter accedere al suicidio assistito sono costretti a procedere per vie legali perché il Sistema sanitario boicotta la legge, in Veneto arriva per la seconda volta il via libera da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato etico ad una richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio medicalmente assistito", si leggeva in una nota dell'associazione Luca Coscioni.

Gloria se n'è andata nella sua abitazione, con la procedura di suicidio medicalmente assistito avvenuta sotto il controllo del dottor Mario Riccio, consigliere generale dell'associazione Luca Coscioni (lo stesso che aveva assistito anche Piergiorgio Wealby).

"Il cancro purtroppo ancora c’è, quello procede ogni giorno e io sto sempre peggio - era stato l'ultimo appello della 78enne - Avrei voluto che scomparisse ma invece ogni giorno sono più debole e con meno respiro, e se ritardate ancora potrei perdere la possibilità di dire basta alla sofferenza prima che la mia malattia mi porti in condizioni cui non voglio arrivare. Chiedo ai responsabili dell’azienda sanitaria e al Presidente della Regione di fare presto. Fate presto".

 

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