Ulss2 Marca trevigiana

Treviso, due decessi sospetti di anziani con patologie: sarebbero legati a West Nile

Tre in tutto i casi registrati nei giorni scorsi e in attesa di conferma. Si tratta di un 73enne di Ponzano Veneto, di un 72enne di Cessalto e di un 87enne residente a Salgareda.

Treviso, due decessi sospetti di anziani con patologie: sarebbero legati a West Nile
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L’Ulss 2 è in attesa di conferma in relazione a tre casi probabili di West Nile nel proprio territorio.

Treviso, due decessi sospetti di anziani con patologie: sarebbero legati a West Nile

L’Ulss 2 è in attesa di conferma in relazione a tre casi probabili di West Nile nel proprio territorio. Il primo risale al 15 luglio quando il Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione ha ricevuto la notifica di un caso probabile di arbovirosi da West Nile nel comune di Ponzano Veneto. Un 73enne con significative comorbidità (presenza contemporanea nello stesso soggetto di due o più malattie, ndr.) è deceduto in seguito a malattia neuroinvasiva. I test di conferma sono stati inviati a Padova.

Sempre in data 15 luglio è stato comunicato un secondo caso sospetto, riguardante un 72enne residente a Cessalto, anche lui affetto da altre patologie concomitanti. Il paziente è già stato dimesso dall'ospedale ed è in buone condizioni di salute. Il 16 luglio il Sisp ha ricevuto una terza segnalazione, relativa al decesso di 87enne residente a Salgareda, anch’egli con patologie concomitanti.

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Al fine di garantire le adeguate misure preventive per i cittadini, in attesa della conferma laboratoristica dei casi con test mirati, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha dato immediata comunicazione dei casi probabili ai Sindaci interessanti, ricordando tutte le misure utili da adottare, sia ai privati che ai Comuni.

Il virus West Nile è presente in Veneto dal 2008, e la zanzara Culex Pipiens (la zanzara comune) ne rappresenta uno dei principali vettori. Le azioni promosse dalla Regione, e messe in atto dall’Ulss 2, prevedono la sorveglianza dei focolai larvali (dai quali si sviluppano le zanzare) in tutto il territorio: ai Comuni viene chiesto di inviare i piani di disinfestazione ordinaria entro febbraio. L’Ulss provvede successivamente a valutare eventuali criticità, tramite le verifiche di efficacia dei trattamenti larvicidi calendarizzati, monitoraggio delle trappole e con azioni mirate nei confronti del vettore ove previsto.

"Al fine ridurre il rischio di focolai si raccomanda a tutta la cittadinanza di non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura dove possa raccogliersi l’acqua piovana e, nondimeno, di svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua. Inoltre, condomini e proprietari di edifici dovranno trattare in forma preventiva e periodica le caditoie ed i tombini presenti in giardini, cortili e aree esterne di pertinenza degli edifici, con idoneo prodotto larvicida in compressa (è escluso l’utilizzo di adulticidi). I trattamenti andranno annotati in un apposito registro da esibire su richiesta degli incaricati alla vigilanza sull’osservanza delle disposizioni.

Particolari precauzioni dovranno essere seguite anche da proprietari, detentori e coloro che hanno la responsabilità o l’effettiva disponibilità di scarpate e cigli stradali, corsi d’acqua, aree incolte e aree dismesse, dai Consorzi, dalle Aziende agricole e zootecniche. È importante inoltre applicare misure barriera nelle abitazioni, in particolare dove dimorano soggetti con fattori di rischio (zanzariere) e applicare repellenti cutanei idonei a base di DEET o ICARIDINA ad una concentrazione superiore al 10% (ogni 3-4 ore nei luoghi di esposizione o densità vettoriale). Nei bambini sotto i 2 anni è consigliata l'applicazione di prodotti a base di Paramatandiolo (Citrodiol).

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