Dal primo gennaio 2026 a Treviso scatterà una lunga serie di aumenti che interesserà famiglie e automobilisti.
Treviso, stangata di inizio anno: rincari su mense, asili e parcheggi
La nuova manovra comunale ritocca verso l’alto numerosi servizi: dalle mense scolastiche alle palestre, dagli asili al trasporto degli alunni.
Le tariffe previste parlano chiaro: 5,30 euro a pasto per la mensa, rette degli asili comprese tra 200 e 530 euro mensili in base all’Isee, mentre il trasporto scolastico sarà uniformato a un costo annuale di 220 euro.
Ma è soprattutto il capitolo parcheggi a far infuriare i trevigiani. Dal 1° gennaio si pagherà dalle 8 alle 20, senza più esenzione nella fascia della pausa pranzo. All’interno delle mura le tariffe varieranno da 1,30 a 2,50 euro l’ora. Una scelta che i commercianti definiscono penalizzante, soprattutto in un periodo già difficile per il centro storico.
La Giunta Conte giustifica i rincari con l’esigenza di far quadrare il bilancio di previsione, ma la polemica divampa anche tra i banchi dell’opposizione, che contesta non solo le decisioni prese, ma anche i tempi e le modalità con cui sono state comunicate.
Il PD: “Un amaro regalo di Natale”
Il Partito Democratico parla di un “amaro regalo di Natale” firmato dalla giunta Conte. Secondo il PD, la delibera sugli aumenti — approvata il 18 novembre ma resa pubblica solo il 26, il giorno dopo le regionali — colpirà duramente le famiglie. Il PD denuncia che una famiglia con Isee di 20.000 euro potrebbe trovarsi a pagare oltre 1.000 euro in più all’anno, in alcuni casi persino 1.500. Tutto questo in un contesto già appesantito dall’inflazione (+15% in tre anni), dall’aumento dell’addizionale Irpef comunale allo 0,8% e dai tagli del governo ai servizi locali, criticati dall’opposizione perché “la giunta non ha alzato la voce, essendo della stessa parte politica”.
Contestati anche gli aumenti della sosta: +25% nelle zone A e B, +30% in zona C e il Miani Park che da gratuito passa a 2 euro l’ora. La cancellazione della pausa pranzo gratuita viene definita “un colpo diretto ai commercianti, deciso senza un reale confronto”.
Il PD annuncia battaglia: presenterà emendamenti al bilancio per fermare gli aumenti e avvierà un confronto con famiglie, scuole, sindacati, associazioni sportive e categorie economiche.
“Un Comune serio sostiene le famiglie — conclude la nota — non le colpisce a fine anno con un regalo di Natale amaro.”