Troppe pause caffè, il sindaco toglie le macchinette in Comune
Succede a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, dove i cittadini lamentavano code troppo lunghe e continuo chiacchiericcio

Avete presente la serie Camera Cafè, dove gli improbabili impiegati Luca Nervi (Luca Bizzarri) e Paolo Bitta (Paolo Kessisoglu) passavano intere giornate alla macchinetta del caffè insieme ai loro bizzarri colleghi, facendo tutto tranne lavorare? Beh, qui non siamo certamente a questi livelli, ma sicuramente le pause sono parse troppo lunghe ai cittadini, che hanno lamentato code insolite agli sportelli. E così il sindaco ha preso la questione di petto, rimuovendo le macchinette del caffè in Comune. Succede a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, e la notizia sta già facendo il giro d'Italia.
Troppe pause caffè, il sindaco toglie le macchinette in Comune
Secondo quanto emerso, la questione sarebbe partita infatti proprio dalle lamentele di alcuni cittadini, infastiditi per le conversazioni ad alta voce - e frequenti - dei dipendenti municipali di fronte alla macchinetta del caffè, posizionata proprio accanto agli sportelli per le pratiche amministrative.
Una vicenda arrivata anche sul tavolo del sindaco Stefano Soldan, che pare abbia più volte richiamato i dipendenti, chiedendo più discrezione e pause più corte. Ma evidentemente il sollecito non è andato a buon fine. E così è stato necessario un intervento più deciso. Risultato? Via tutte e tre le macchinette del caffè, sia in Comune che in biblioteca.
"I distributori non sono più fruibili per tutti i 56 dipendenti - ha spiegato il primo cittadino all'Ansa - per il comportamento di pochissimi soggetti abituati a protrarre le pause oltre il lecito" .
Cosa potranno fare i dipendenti
Ovviamente questo non vuol dire che i dipendenti non avranno più diritto alla loro legittima e sacrosanta pausa caffè. Solo che non potranno più farla in Comune.
"La decisione sulle macchinette è stata presa per evitare di dover intervenire con provvedimenti ad personam, che spero non siano più necessari - ha proseguito il primo cittadino - Qui a Pieve di Soligo i bar non mancano ed è sufficiente timbrare il cartellino per uscire. Oppure portarsi da casa il thermos e mettersi in pausa per il tempo stabilito dal Ccnl".
La decisione ha fatto storcere il naso ai sindacati, che hanno chiesto un passo indietro al primo cittadino, che ha però ribadito che la decisione non lede i diritti dei dipendenti, in quanto ciascun lavoratore conserva la possibilità di effettuare le pause previste.