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Vino, il Veneto prima regione italiana per export. Zaia: “Comparto produttivo che si impone per qualità”

Lo dicono i dati diffusi dall'Osservatorio Uiv, Ismea Vinitaly sulla base di dati dell'Istat. Il Governatore: "Prosecco trainante con +22%"

Vino, il Veneto prima regione italiana per export. Zaia: “Comparto produttivo che si impone per qualità”

Il commento del Governatore Zaia sui dati diffusi ieri dall’Osservatorio Uiv, Ismea Vinitaly sulla base di dati dell’Istat.

Vino, il Veneto prima regione italiana per export. Zaia: “Comparto produttivo che si impone per qualità”

“C’è un grande entusiasmo a leggere che il settore vitivinicolo veneto è sul podio più alto dell’export con il 36% del totale nazionale. La nostra regione guida la classifica italiana delle nell’esportazione di vino raggiungendo una performance superiore di del 13,4% rispetto alla media nazionale e registrando un fatturato all’estero di oltre 2,8 miliardi di euro. Un successo eroico, proprio come la viticoltura di nostri tanti produttori, una vittoria trionfale nonostante l’escalation dei costi di produzione e il pericolo di rallentamento dei consumi conseguente alla pandemia e a questo momento storico non certo facile”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta i dati diffusi ieri, martedì 14 marzo 2023, redatti dall’Osservatorio Uiv, Ismea Vinitaly sulla base di dati dell’Istat.

“Ancora una volta abbiamo la conferma che il vino è uno dei fattori più importanti della nostra economia – aggiunge il Governatore -. Ma questi numeri non sono semplicemente indicatori di un’ottima annata come si potrebbe riassumere superficialmente. Sono indicatori di un comparto produttivo che intende continuare a imporsi per la qualità di un prodotto di cui il territorio è il miglior brand. Una vera eccellenza che sentiamo di dover tutelare di fronte alle malcelate imitazioni, alle falsificazioni o ai tentativi di danneggiamento dell’immagine”.

“Le bollicine – conclude Zaia – si attestano come ulteriore volano del settore col Prosecco trainante con +22%. Un risultato che è la conferma che il mercato sa distinguere l’eccellenza di un prodotto che è simbolo della nostra terra, della tradizione, del lavoro e della capacità di impresa dei nostri produttori. Un simbolo che continueremo a proteggere decisamente in ogni sede contro chi vuole confonderlo o portarcelo via”.