Preoccupazione

Virus sinciziale nei bambini, 25 ricoveri nell'ultima settimana a Treviso e provincia

Attualmente i piccoli in ospedale sono 5. Situazione analoga a Padova. Sintomi e consigli su come gestire le infezioni respiratorie.

Virus sinciziale nei bambini, 25 ricoveri nell'ultima settimana a Treviso e provincia
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Infezioni respiratorie con complicanze in molti bambini. Nella Marca trevigiana 25 casi di ricoveri registrati nell'ultima settimana in tutte le Pediatrie dell'Ulss2. Attualmente i bimbi ricoverati sono 5.

Virus sinciziale nei bambini a Treviso e provincia

Nelle ultime ore si fa un gran parlare del virus sinciziale dei bambini, che sta causando migliaia di ricoveri in tutta Italia. Se ne parla anche sui social network, anche grazie all'uscita di Fedez, che ha raccontato l'esperienza delle figlia Vittoria, attualmente ricoverata in ospedale proprio con questo virus, invitando mamme e papà a fare molta attenzione.

E a Treviso e provincia qual è la situazione? Al momento, come confermato dall'Ulss2 Marca trevigiana, i casi di bambini ricoveri sono 5. Se consideriamo però soltanto l'ultima settimana in tutte le cinque Pediatrie delle aziende sanitarie della Marca, i casi lievitano a 25. "Non si tratta comunque di una casistica locale bensì nazionale e internazionale", precisa l'Ulss2.

Cosa fare?

Ovviamente i genitori devono fare molta attenzione a quello che succede ai piccoli. Tra i fattori da tenere maggiormente d'occhio ci sono l'eventuale mancanza di appetito da parte dei bimbi e l'insorgere di una difficoltà respiratoria. In questo caso è meglio fare una visita tempestiva presso il proprio pediatra per cercare di "prendere in tempo" il virus

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Il caso padovano

Sono invece ben 22 i casi registrati nel mese di ottobre in Pediatria a Padova. Bambini ricoverati per questo genere di virus respiratori, alcuni dei quali finiti anche in terapia intensiva.

A renderle così pervasive, il fatto che - come ha spiegato anche la dottoressa Liviana Da Dalt, primario del Dipartimento di Pediatria di Padova - quest'anno siano comparse prima del solito: già a settembre, anziché a ottobre inoltrato. Episodi anche numericamente più alti rispetto a ciò che si è visto sin qui in tempo di Covid.

In sostanza, dopo un 2020 anomalo proprio per la presenza del virus e delle relative misure sanitarie per contenerlo (mascherine e lockdown), ora si assiste a un ritorno ai dati pre-Covid, ma con molte più complicanze.  Insomma, le infezioni virali sono sostanzialmente le stesse del periodo precedente alla pandemia, ma i bambini colpiti sembrano reagire in modo diverso.

"Manca la risposta anticorpale", ha spiegato la dottoressa: e la causa sarebbe proprio da ricercare in un ulteriore "effetto collaterale" della presenza del Covid. In circostanze normali, infatti, i bambini svilupperebbero una risposta anticorpale adeguata ai virus circolanti, in grado di contenere  le malattie più comuni. Quando invece la risposta non è adeguata, sorgono complicanze impreviste.

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