L'attacco al Governatore

Zaia diventa "compagno": l'atto di protesta rivendicato da CasaPound

Il manifesto fortemente provocatorio è apparso simultaneamente in diverse città del Veneto...

Zaia diventa "compagno": l'atto di protesta rivendicato da CasaPound
Pubblicato:

Zaia diventa "compagno": l'atto di protesta rivendicato da CasaPound

C'è poco da dire. E' un vero e proprio attacco alla persona, alle idee, alle più recenti dichiarazioni espresse, come è noto, dal Governatore Zaia in merito alla creazione di un "centro" regionale concentrato nell'azienda ospedale università di Padova, per prendere in carico gli assistiti con disturbi di identità di genere. Zaia, in linea con quanto già previsto dalle normative nazionali e regionali, si è detto soddisfatto per quella che costituisce una scelta "di civiltà" dopo 30 anni di attesa.

Manca ancora qualche passaggio, sia chiaro, ma tanto è bastato per accendere la polemica. E che polemica. A innescare la "fiammata" è stata CasaPound con una "campagna" di protesta basata su manifesti. Molto particolari, questo è evidente, in ci si mostra un Governatore Luca Zaia diverso dal solito.

L'attacco rivendicato da CasaPound

Il Presidente Zaia, sul volantino, appare serio e intento a sistemarsi il nodo della cravatta. Nulla di strano fin qui. Ma già le tinte usate sono molto provocatorie. In alto campeggia un arcobaleno, evidente richiamo al mondo Lgbtq+. Come se non bastasse c'è la scritta "didascalica": "Ddl Zan - Zaia". Più in basso "La propaganda che non volevi". E qui arrivano i riferimenti al Comunismo. Un cielo a strisce gialle e rosse, in stile artistico vagamente (mica tanto vagamente) ispirato alla propaganda del regime. Il sole è a forma di falce e martello. E la scritta parla da sola: "Compagn* Luca Zaia".

"La decisione del consiglio regionale - dichiara il movimento in una nota - approvata con il voto unanime di destra e sinistra, è l'ennesima dimostrazione di quanto le istituzioni siano ormai scollegate dalle reali necessità dei cittadini.

La follia dello stanziamento di energie pubbliche per incentivare pratiche mediche che riguardano una drastica minoranza della cittadinanza ci lascia basiti a maggior ragione se la promozione di questa iniziativa arriva proprio dalla destra al governo in regione.

Una destra che si fa promotrice di valori tradizionali per poi piegarsi alle logiche di battaglie lgbt tanto care ai suoi oppositori politici, e che soprattutto avrebbe ben altre esigenze concrete di cui occuparsi, a partire dalle attese folli per ricevere le più basilari cure mediche della sanità pubblica regionale, o dal problema della mancanza di un numero adeguato di medici di base che causa una mancata copertura sanitaria in ampie zone della regione ed un sovraccarico sui medici con anzianità di servizio.

Oltretutto dubitiamo che un qualsiasi elettore medio della lega voti Luca Zaia per dargli mandato rispetto a politiche o, peggio che peggio, a realizzazioni di strutture per percorsi transgender. Probabilmente qualcuno sta facendo i suoi calcoli rispetto all'ineleggibilità per un terzo mandato e tenta di accreditarsi a sinistra per l'approdo su un qualche altro tipo di palcoscenico, magari nazionale. Così fosse, da un punto di vista della deontologia elettorale, sarebbe un'operazione piuttosto cinica.

Se destra e sinistra sono ormai intercambiabili nel programma politico - conclude la nota - ci domandiamo a che serva votare! Tanto i bisogni reali dei cittadini verranno sempre in secondo piano per le istituzioni, ormai riunite sotto la bandiera di un unico schieramento: quello del pensiero unico".

Seguici sui nostri canali