Sanità

Zaia ha inaugurato la nuova Oncologia all’ospedale di Oderzo

La struttura, costata 150 mila euro, è dedicata all’oncologo Sergio Pessa, scomparso a 68 anni.

Zaia ha inaugurato la nuova Oncologia all’ospedale di Oderzo
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Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha inaugurato oggi lunedì 11 luglio 2022, all’ospedale di Oderzo, la nuova unità semplice dipartimentale di Presa in Carico del Paziente Oncologico, realizzata nell’ambito degli interventi di miglioria che stanno interessando il nosocomio opitergino. La struttura, costata 150 mila euro, è dedicata all’oncologo Sergio Pessa, scomparso a 68 anni.

Zaia ha inaugurato la nuova Oncologia all’ospedale di Oderzo

“Nell’oncologia – ha detto Zaia ringraziando tutti gli operatori sanitari per la loro abnegazione e per i sacrifici connessi al Covid – il Veneto investe come nessuno in Italia. Eroghiamo ad esempio cure innovative dal costo di 80-100 mila euro a prestazione al solo costo del ticket che non si ricevono nemmeno in America o Australia. Dal punto di vista organizzativo – ha aggiunto Zaia – abbiamo fatto la scelta della rete, che sta dando grandi risultati. Grazie alla ROV – Rete Oncologica Veneta – ogni malato, in qualsiasi parte del Veneto sia curato, riceve le stesse attenzioni, terapie e medicinali, perché tutte le conoscenze sono condivise in rete tra i vari reparti. Grazie alle Breast Unit, inoltre, abbiamo raggiunto un tasso di guarigione dal tumore al seno a 5 anni pari al 95%. Prendiamo in carico la donna fin dalla prima diagnosi e l’accompagniamo per tutto il percorso fino all’auspicata guarigione con equipe sanitarie multidisciplinari. Qui a Oderzo parte un servizio prezioso, sia per collaborare all’attività di Treviso, sia per offrire le cure e l’assistenza necessaria ai malati dell’area”.

Il progetto ha i seguenti obbiettivi:

  • Evitare la “sindrome di abbandono” del paziente oncologico in fase avanzata pre-terminale;
  • Creare la continuità terapeutica nell'ambiente ospedaliero, precocemente con il medico palliativista territoriale e con il medico di famiglia;
  • Ridurre al minimo la prescrizione di terapie specifiche (antiblastiche, a bersaglio molecolare, immunoterapie) non utili.

Insieme a questa esperienza è stata realizzata una pubblicazione (La mia vita con Te), curata dalla Dottoressa Paolello con il contributo dei pazienti, operatori e del Dg Francesco Benazzi. La pubblicazione è stata donata con dedica al Presidente Zaia.

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